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LA LETTERA

Annuncio o testimonianza? Entrambi

In tanta parte della Chiesa oggi impera una contrapposizione tra annuncio e testimonianza, e si dice che un annuncio diretto sia da evitare nelle condizioni attuali. Eppure migliaia di cuori sono stati cambiati dall’annuncio e dalla testimonianza espliciti dei primi cristiani…

Caro Direttore,

in occasione della festa di S. Domenico leggo una bella lettera di Peppino Zola che riflette sulla contrapposizione fra annuncio e testimonianza oggi imperante in tanta parte della Chiesa.

È un tema che mi ha sempre interrogato soprattutto per la motivazione di fondo che lo "sorregge": un annuncio esplicito nella società di oggi va evitato in quanto non sarebbe compreso. Bisogna "disarmare" la Chiesa, come se un annuncio diretto fosse una pistola puntata contro qualcuno 

Bene, ma la società e la cultura della Roma dei primi secoli dove il divertimento più ricercato era vedere uomini che si uccidevano in un pubblico spettacolo o lottavano con le fiere per salvare la vita; dove come testimoniano Autori latini di prim'ordine "ci si sposa per divorziare e si divorzia per sposarsi" ecc. ecc., era forse un terreno più adatto per seminare e far crescere la fede in Cristo?

Eppure migliaia di cuori sono stati cambiati dall'annuncio e dalla testimonianza di quei primi cristiani. 

Possibile che tutto questo ora non sia più possibile? 

Ma oggi è in corso un cambiamento d'epoca, si ribatte.

Già, forse che allora l'uomo comune non veniva da secoli di paganesimo che avevano permeato mentalità, cultura, etica?

È stato possibile allora, perché oggi no? 

Lo Spirito Santo ha perso la Sua forza o noi abbiamo perso la fede nella Sua potenza?

omo salvatico