Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Vogliamo vedere Gesù

L'incontro con il Signore non è una semplice risposta alla nostra domanda, è una spinta in avanti o magari un'inversione.

Vangelo 24_03_2012
Cristo
Domenica Quinta di Quaresima


In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».

Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».

La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.
(Gv 12, 20-33)


Alcuni greci si avvicinano a Filippo, l’apostolo dal nome greco. “Vogliamo vedere Gesù”, gli dicono. Quale desiderio del cuore, quale circostanza della vita li conduce ad aprirsi un varco con questa domanda? L’episodio è il primo segno esplicito di un allargamento dell’azione di Gesù oltre i confini della sua patria: l’attesa e la domanda di Lui abitano il cuore di ogni uomo. Filippo va a dirlo ad Andrea, e insieme lo dicono a Gesù. Il gruppetto di greci è l’inizio della folla dei ‘greci’, cioè di tutti i non ebrei che domanderanno di vedere il Signore; dietro questa piccola avanguardia c’è il gran fiume dell’umanità di tutti i tempi e di tutti i continenti, che ha bisogno di Gesù e lo ricerca anche espressamente.

Chi si trova all’incrocio di una domanda così vera e vasta, avverte il bisogno di condividerla con altri discepoli del Signore, aprendo tutta la Chiesa alla missione. La risposta di Gesù provoca un sobbalzo: una virata totale. Gesù non sta a cincischiare e non fa i complimenti ai greci che lo cercano. Mostra diritta la strada che gli si apre davanti. Ormai ‘è giunta l’ora’ della sua morte e risurrezione, del suo dare la vita e riceverla, l’ora della consegna e della glorificazione. Egli è un seme che muore e rinasce.

L’incontro con il Signore non è una semplice risposta alla nostra domanda, non è una pura conferma delle nostre attese. E’ una spinta in avanti, uno stacco, o magari un’inversione. Seguire Gesù è la grazia della vita, perché fa vivere bene, fa vivere tutto, permette di donare tutto e di ricevere tutto. Quando cominciamo realmente a vedere Gesù, ci imbarchiamo in un’avventura paradossale, che non lascia spazi a inganni e compromessi. È un nuovo modo di spendere la vita, una nuova strada per realizzare la propria persona. Gesù ci prende per mano e ci conduce decisamente e dolcemente a ricevere e a sperimentare un Amore totale.