Verona e il Tumulto Pride
Sabato scorso Verona ha visto gli attivisti LGBT sfilare per le vie della città per il Tumulto Pride e alcuni credenti pregare il rosario in segno di riparazione.

Sabato scorso Verona si è spaccata a metà. Da una parte Tumulto Pride, la versione al cubo dei pride perché non c’è mai abbastanza pride nella nostra vita, che, organizzato dalla Rete Rainbow, ha raccolto pare migliaia di partecipanti. Alcuni dei quali si sono sdraiati su delle strisce pedonali per ricordare alcuni attivisti che nel '95 furono multati per un gesto simile e per ricordare che oggi a differenza di ieri se ti sdrai sulle strisce pedonali e sei gay nessuno ti multerà.
L’evento, che si è snodato per le vie della città, ha voluto ricorda i 30 anni del primo Pride a Verona. Contraddizioni in termini: si sfila contro le discriminazioni e intanto si celebrano 30 anni di libertà di parola e offesa del movimento LGBT. Ma chi è davvero discriminato potrebbe manifestare per 30 anni di seguito?
Su altro fronte in piazza San Zeno alcune realtà accomunate dall’approccio critico al mondo LGBT: Forza Nuova e Popolo Veneto ad esempio. Luca Castellini, leader di Forza Nuova, ha bruciato inopinatamente un cappellino arcobaleno. Come mettersi allo stesso livello degli attivisti arcobaleno. E poi c’era anche il Circolo Christus Rex-Traditio, animatore insieme ad altri di un rosario riparatore.