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Cuore Immacolato di Maria a cura di Ermes Dovico
l'intervista / don stefano salucci

Una proposta estiva per riscoprire la verità dell'amore

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Tra i possibili "cammini" e itinerari per le vacanze ce n'è uno rivolto alle famiglie (ma non solo) che conduce molto in alto e risponde alle attese più profonde del cuore umano: è il Cammino del Bell'Amore.

Famiglia 28_06_2025

L’amore ha un volto e anche un corpo: quello di Cristo che si dona nella sua carne. È in questa dinamica divina che trova pienezza e compimento il desiderio d’amore che alberga in ogni uomo, compreso l’amore coniugale. Ed è il senso del percorso, anzi del Cammino del Bell’Amore – organizzato dal Progetto Veritas Amoris, dall’Università Francisco de Vitoria di Madrid e dal CAMeN (Centro Ambrosiano Metodi Naturali) – che per il sesto anno consecutivo a partire dall’estate 2020 propone a famiglie e consacrati una Settimana estiva di studio, condivisione, preghiera e vacanza.
La prossima si svolgerà dal 26 luglio al 2 agosto a Pavullo nel Frignano (qui le informazioni per iscriversi) e avrà tra i docenti suor Alexandra Diriart (Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II), Domenico Simeone (Università Cattolica del Sacro Cuore), padre Luca Frontali (Ass. Mistero Grande), Marco Brusati (Università degli Studi di Firenze), don Alberto Frigerio (Isituto Superiore di Scienze Religiose di Milano) e don Juan Pérez Soba (Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II). Ne parliamo con don Stefano Salucci, presidente di Veritas Amoris Italia e direttore didattico della Settimana estiva.

Da quale esigenza nasce il Cammino del Bell'Amore?
Da un’esigenza legata al sacramento del matrimonio che, come spiegava Bellarmino, è attivo proprio mentre perdura, come l'Eucaristia. È un cammino continuo, che richiede formazione, consapevolezza, crescita. Non è una cosa conclusa in sé, ma si inserisce in un respiro più ampio, come per noi sacerdoti: non bastano i sei anni di seminario per sessant'anni di ministero, ma occorre sempre rileggere come la grazia di Cristo agisce in noi.

E a cosa si riferisce il "Bell'Amore"?
Il primo e più importante riferimento è alla Madonna. Anche nella liturgia c'è la Messa di “Maria Madre del Bell'Amore”. E chi è il Bell'Amore? È Cristo stesso, l'amore nella sua pienezza, che non è ridotto a sentimento, è l'amore personale di Gesù che si dona a noi nella carne, nella sua umanità.Un altro riferimento sta nel nome che ci siamo dati come associazione, Veritas Amoris Italia, dalla fondazione Veritas Amoris project, che ha come scopo di riflettere e formare le persone sulla verità dell'amore nel magistero della Chiesa, da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI, Francesco e ora anche Leone XIV. E poiché la verità dell'amore è qualcosa di articolato il Cammino del Bell'Amore vuole aiutare le famiglie a prenderne consapevolezza.

Vi ha ispirato anche l’esperienza di Karol Wojtyła con le famiglie in Polonia?
Certamente, la Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II è un po' il piatto forte della nostra proposta in tutti i suoi vari aspetti, dall’impostazione fondativa, ai riflessi nella dimensione antropologica, morale, teologica e anche – sul piano più umano – psicologica e sociale. Giovanni Paolo II è il nostro riferimento storicamente perché veniamo da quella scuola, e anche molti dei nostri docenti si sono formati alla luce di Giovanni Paolo II.

La prossima tappa del Cammino sarà la Settimana estiva (26 luglio-2 agosto) a Pavullo nel Frignano (MO). Come è strutturata?
Queste settimane estive costituiscono un ciclo triennale, composto dalla settimana più alcuni weekend. Più che un tema specifico svolgiamo dei veri e propri corsi, tenuti al mattino nel corso della settimana da docenti universitari e poi approfonditi nei vari weekend. Per esempio quest’anno parleremo del “corpo dell'amore” che è il matrimonio, dell’educazione dei figli, della comunione tra gli stati di vita (presbiterato e matrimonio), della famiglia in dialogo o in scontro col mondo digitale e social. C'è anche un incontro di bioetica su corpo, relazioni e  biotecnologie.

A chi è rivolto?
Il percorso è rivolto a tutta la famiglia, genitori e figli, così come a sposi che non hanno o non possono avere figli, o a consacrati e sacerdoti che hanno particolare sensibilità o operano nella pastorale della famiglia. Naturalmente ci possono essere famiglie più giovani o più avanti negli anni, anche con i nipoti, ma ognuna ha la possibilità di trovare temi che incidono sulla propria vita. 
La struttura è pensata per la famiglia: al mattino c'è l’incontro, la lezione, mentre i figli non sono semplicemente "animati", come si dice oggi, ma compiono un percorso educativo parallelo ai genitori, divisi per fasce di età. Il pomeriggio è lasciato più alla vacanza. Ci sono momenti di preghiera, Messa e Rosario quotidiani, e l’adorazione eucaristica.

Qual è il bagaglio che hanno riportato a casa i partecipanti in questi sei anni?
Abbiamo esperienza di famiglie che hanno continuato anche dopo aver completato il triennio, anche perché il percorso non è mai identico e poi si creano relazioni strette e molto belle con altre famiglie da ogni parte d'Italia. Questo è un aspetto. Ma poi direi che si portano anche dietro una nuova competenza. Infatti il percorso è accreditato dall'Università Cattolica Francisco de Vitoria di Madrid e viene rilasciato un diploma di pastorale familiare, ma al di là dell'aspetto accademico è segno che questa famiglia si è formata e ha acquisito competenze per lavorare con le altre famiglie, una sorta di missione educativa verso di loro. Del resto è un percorso che si diffonde prevalentemente grazie al passaparola tra famiglie spinte a venire dall'entusiasmo con cui altri lo hanno vissuto.

Motto delle Settimane estive è una frase di Karol Wojtyła: «L'uomo desidera l'amore vero», ma prima vista qualcuno potrebbe obiettare che in fondo chiunque desidera «l'amore vero» anche fuori da un'ottica religiosa. Allora, cos’è che fa la differenza nella proposta della Chiesa?
L'amore vero, come dicevo prima, è Cristo. Qualunque uomo che desidera l'amore vero, anche implicitamente, anche senza saperlo, desidera Cristo. Molte delle malattie del cuore dell'uomo moderno derivano dal fatto che desidera l’amore e non sa dove cercarlo. Vorrei citare sant'Agostino – che oggi è tornato all'attenzione grazie anche a Papa Leone – che dice: «Tu, Signore ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te«. Il cuore dell'uomo è fatto per Dio. La proposta della Chiesa è dare un nome a questa inquietudine. Noi diciamo all'uomo del nostro tempo: l'inquietudine che hai dentro e magari ti avventi (come dice sempre Agostino) sulle cose belle in maniera rapace, il desiderio di riempire vuoto che hai dentro, è desiderio del Signore. Questa è la proposta della Chiesa che ogni uomo di buona volontà può cogliere nella sua ragionevolezza. 



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La morale non va in ferie: il cammino del Bell'Amore

Una proposta per offrire alle famiglie ciò che la Chiesa ha sempre insegnato. Che è giusto, buono e persino rassicurante, al di là delle mode.

TEOLOGIA DEL CORPO

Torna il Bell’Amore, il corso sulla sessualità vera

Anche all’interno della Chiesa l’Humanae Vitae è sempre più ignorata, così come i metodi naturali e tutta la Teologia del Corpo. Un corso (a luglio-agosto), proposto da Veritas Amoris e CAMeN, intende colmare la lacuna, presentando la sessualità secondo la morale naturale. Iscrizioni aperte.

IL CORSO

Il Bell'Amore, un cammino sulle orme di Giovanni Paolo II

La fondazione Veritas Amoris e l'associazione Sintotermico Camen organizzano per il secondo anno il Cammino del Bell'Amore, sulla base dell'insegnamento di san Giovanni Paolo II. Si tratta di un percorso ciclico che dura 3 anni, dedicato agli sposi, con o senza figli, con lezioni tenute da docenti univesritari di primo piano.