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Asia

Una giovane cristiana scomparsa in Pakistan

Le autorità assicurano che si è convertita all’islam e per questo ha lasciato i genitori di cui teme la collera, ma di lei si è persa ogni traccia e si teme il peggio

 

 

“Un ennesimo, agghiacciante promemoria della crescente minaccia che grava sulle minoranze religiose del Pakistan”. Così l’agenzia di stampa AsiaNews descrive il caso di violenza e sopraffazione patito da una famiglia cristiana nel paese asiatico a maggioranza musulmana. Le vittime sono Mushtaq, un lavoratore a giornata, Khalida, sua moglie, ostetrica, e la loro figlia di 17 anni della quale AsiaNews non rivela il nome. La famiglia vive in un piccolo villaggio della provincia del Punjab abitato da circa 50 famiglie musulmane e da alcune famiglie cristiane e finora non aveva mai avuto problemi. Lo scorso settembre invece alcuni musulmani hanno incominciato a chiedere con sempre maggiore insistenza alla coppia di convertirsi all’islam. Al rifiuto di entrambi, sono passati alle minacce. “Ci hanno detto – ha raccontato Mushtag – che se fossimo diventati musulmani avremmo ottenuto una casa, dei terreni e del denaro. Quando abbiamo rifiutato, il loro tono è cambiato. Hanno iniziato ad avvertirci che non sarebbe stato sicuro per noi rimanere nel villaggio come cristiani”. Poi il 23 settembre è scomparsa la loro figlia. Dopo frenetiche ricerche, i genitori si sono rivolti alla polizia per aiuto. Ma gli agenti li hanno informati di aver preso sotto la loro custodia la ragazza perché si era rivolta a loro sostenendo di essersi convertita all’islam e che i suoi genitori intendevano ucciderla. Adesso si trovava al sicuro, hanno detto, ospite del Dar-ul-Aman, un centro accoglienza governativo per donne. Ma i due genitori non hanno creduto alla polizia perché certi che la loro figlia non si fosse convertita spontaneamente. La The Edge Foundation venuta a conoscenza del caso ha deciso di intervenire. Il 6 ottobre ha chiesto al tribunale di Jauharabad il permesso di incontrare la figlia a Dar-ul-Aman, ma è stata informata che  la ragazza aveva lasciato il centro il 29 settembre. Incredibilmente nessuno è stato in grado di dire chi l’abbia presa, dove sia andata. “È estremamente allarmante che una ragazza minorenne possa scomparire dalla custodia dello Stato senza lasciare traccia – sostiene l’avvocato Sohail Shahid della The Edge Foundation incaricato del caso – ed è altrettanto sconcertante che la polizia non abbia indagato, non si sia accertata che la ragazza agisse di sua spontanea volontà e davvero si fosse convertita. Nel frattempo, a peggiorare la situazione, nel villaggio è cresciuta l’ostilità nei confronti dei genitori e per la loro sicurezza la The Edge Foundation ha deciso di trasferirli altrove, in un luogo sicuro, e di assisterli. Intanto ha depositato una petizione presso l’Alta Corte di Lahore con cui chiede che la ragazza scomparsa venga rintracciata. Il caso di Mushtaq e Khalida non è isolato – commenta AsiaNews – è un esempio di una situazione sempre più diffusa nel Punjab, dove le famiglie cristiane e indù, soprattutto quelle che vivono nelle zone rurali, devono affrontare discriminazioni sistematiche, vulnerabilità economica e pressioni religiose. Le famiglie povere diventano spesso facili bersagli per i potenti locali che sfruttano la loro condizione e il loro isolamento, portando le loro figlie dentro schemi predatori mascherati da “conversioni volontarie” all’Islam.