Vaticano apre a farmaco blocca-pubertà. Così tradisce la Chiesa
Un sostegno alla decisione dello Stato italiano di inserire il farmaco blocca-pubertà tra quelli erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale, arriva clamorosamente da Vatican News, portale ufficiale dell'informazione vaticana, e dalla bioeticista Laura Palazzani, membro della Pontificia Accademia per la Vita. Leggiamo affermazioni che privilegiano il desiderio alla vocazione, ribaltando completamente l'antropologia cattolica. E invece di interrogarsi sulle cause del disagio degli adolescenti offrono un farmaco: un materialismo positivista negazione del cattolicesimo. È questo che si insegna nelle Università cattoliche?
- VATICAN CLEARS THE WAY TO SEX CHANGE DRUGS (English version)
- È UN ABUSO SUI MINORI, di Silvana De Mari
Omaggio al gender, via libera al farmaco blocca-pubertà
Sulla Gazzetta Ufficiale la notizia che la triptorelina sarà a totale carico del Servizio sanitario nazionale «in casi selezionati in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere». L’ennesimo ossequio all’ideologia Lgbt, che non tiene conto dei rischi per la salute e contribuirà a ignorare ancora di più il dato morale, avallando qualunque percezione del minore.
Farmaco blocca-pubertà: via libera con il sì dei cattolici
Nel 2013 l’ospedale Careggi di Firenze chiese il via libera per l’utilizzo di farmaci in grado d'inibire la pubertà, ma scoppiò una polemica. Ora il Comitato nazionale di bioetica dà l'ok all'utilizzo della triptorelina, grazie anche alla sua componente cattolica (meno un voto contrario), come fecero quegli "esperti" che abbracciarono l'eugenetica nazista. Ma basta guardare all'estero per comprendere i danni fatti da chi pensa di curare un disturbo mentale violentando il corpo dei bambini.