Il moralismo della Chiesa che non converte a Cristo
Si continuano a fare richiami etici, mentre è alla testa dell’uomo che dovremmo rivolgerci, perché è lì che è cominciato il disastro esistenziale che poi si è espanso a quello morale. Il moralismo non farà ritornare nella Chiesa i lontani e, come diceva Chesterton, il richiamo alla carità non resisterà se non sarà basato sulla verità della persona di Cristo.
Una Chiesa insicura non genera speranza
Come diceva Chesterton: «Non abbiamo bisogno di una religione che sia nel giusto quando nel giusto siamo anche noi. Ciò che ci occorre è una religione che sia nel giusto anche quando noi siamo nell'errore».
Diversi perché presi da Cristo
Il cristiano non è un apolide, ha una casa sicura costituita da Santa Madre Chiesa. Con questa certezza noi cristiani dobbiamo dialogare con tutti (anche perché il dialogo “è lo strumento della missione”), pieni dell’esperienza dell’incontro con Cristo, senza dimenticarci di “seguirlo” e senza paura di rimanere senza patria.