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il report

Sotto il cattolico Biden, libertà religiosa compressa come non mai

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Il centro studi EPPC pubblica un report per appoggiare le nuove misure del governo Trump per sradicare i pregiudizi anticristiani. Ne esce un quadro sconvolgente che indica da parte dell'amministrazione Biden un sistematico attacco in cui ad essere vittima sono stati soprattutto i cristiani. 

Libertà religiosa 11_11_2025

Nuove inquietanti conferme sull’anticristianesimo di Joe Biden e del suo governo, nonostante gli onori ricevuti in Vaticano. Un rapporto elaborato dagli esperti ricercatori dell'Ethics and Public Policy Center (EPPC), autorevolissimo centro studi americano già presieduto da intelligenti e competenti ricercatori cattolici come George Weigel negli anni ‘90 del secolo scorso e ora dal giurista pro family Ryan Anderson, ha elencato e classificato le decisioni normative intraprese dall'ex presidente - cattolico, fluido e adulto - Joe Biden.

Ne emerge una messe di decisioni ed iniziative, in gran parte riprese anche da molti osservatori e giornalisti della Bussola, che dimostrano un sistematico pregiudizio anticristiano fortemente radicato e promosso dalla precedente amministrazione. Alla faccia del cattolico (fluido ed adulto) alla presidenza degli Usa.

Il rapporto del 3 novembre è stato pubblicato in risposta all'ordine esecutivo del 6 febbraio del presidente Donald Trump per sradicare i pregiudizi anticristiani e proteggere la libertà religiosa attraverso modifiche alle politiche e ai regolamenti federali. Secondo la copiosa ricerca di circa 40 pagine, l'amministrazione Biden ha ignorato o fortemente limitato il pieno diritto umano e costituzionale della libertà religiosa, al fine di applicare le sue «politiche radicali pro-aborto e pro-Lgbt».

Le conclusioni sono chiare e incontestabili: la libertà religiosa è stata ignorata o limitata «quando si è trattato di quelle priorità politiche», che hanno colpito dipendenti pubblici e privati, aziende, organizzazioni religiose, studenti e coloro che cercavano partnership federali. Ciononostante, è bene ricordarlo, durante il mandato presidenziale di Joe Biden, non sono mancati cardinali statunitensi e autorevoli membri della cupola di San Pietro che, insieme a Papa Francesco, hanno più e più volte difeso e valorizzato le iniziative intraprese a Washington. 

La ricerca elenca con precisione almeno tre strumenti con cui questa compressione sistematica della libertà religiosa è stata attuata: le politiche del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani (HHS), coordinato dall’abortista Xavier Becerra  e dalla trangender Rachel Lavine che hanno attaccato i diritti di coscienza relativi all'assistenza sanitaria, le politiche della Commissione per le Pari Opportunità di Lavoro (EEOC) che hanno messo a repentaglio la libertà religiosa e un più ampio fallimento nel rispettare la libertà religiosa attraverso il processo di regolamentazione amministrativa.

Durante la presidenza di Joe Biden, la documentazione prodotta dimostra come l'HHS abbia smantellato l'applicazione delle tutele e del diritto alla obiezione di coscienza per gli operatori sanitari, nonostante le garanzie previste dalla legge federale. L'ex Segretario dell'HHS Xavier Becerra ha eliminato la maggior parte dei riferimenti alle tutele di coscienza e libertà religiosa e ha eliminato la “Divisione per la Coscienza e la Libertà Religiosa”.

Tutto confermato anche dalla home page del sito del Dipartimento della Salute di Becerra che elencava, negli scorsi anni, le quattro misure relative alla tutela della coscienza, due delle quali bloccavano le misure d tutela di tale libertà adottate dalla prima amministrazione Trump, mentre le altre due proteggevano solo gli operatori sanitari che avevano partecipato ad aborti. Obiettori e obiezione, di fatto, non consentita. L'HHS ha anche cercato di far rispettare il divieto di discriminazione in base al "sesso" previsto dall'Affordable Care Act, includendo il divieto di discriminare una persona in base alla volubile «identità di genere». 

Presso la Commissione per le Pari Opportunità di Lavoro (EEOC), l'amministrazione ha cercato di limitare le esenzioni religiose alle leggi antidiscriminatorie, un esempio è stata l'applicazione del “Protecting Pregnant Workers Fairness Act”, con cui l'amministrazione ha cercato di obbligare i datori di lavoro, comprese le organizzazioni religiose, a offrire agevolazioni alle donne che desideravano abortire.

Ciò portò ad una causa legale da parte dei vescovi cattolici statunitensi e di altri gruppi e la sospensione della normativa decisa dai tribunali in numerosi casi. L'EEOC ha anche imposto alle aziende l'obbligo di usare pronomi transgender e di usare i bagni femminili da parte di trans, opponendosi di frequente alle richieste di esenzione, per motivi di libertà religiosa, nei procedimenti giudiziari.

L’Ethics and Public Policy Center ha voluto, con questa ricerca e documentazione, rispondere all’Ordine Esecutivo del 6 febbraio 2025 del presidente Donald Trump (14202) per "Sradicare il pregiudizio anticristiano" che riafferma la politica degli «Stati Uniti, e scopo del presente decreto, proteggere la libertà religiosa degli americani e porre fine all'uso anticristiano del governo come arma».

Inoltre, gli stessi ricercatori hanno evidenziato le positive proposte di legge in materia di libertà religiosa già presentate al Congresso e suggerito di approvarle, impedendo così alle future amministrazioni di ignorare tali tutele e rendendo più difficile limitare tale originale diritto inalienabile. Lo stesso presidente dell'EPPC, Ryan Anderson, fa parte di quella “Religious Liberty Commission”, istituita dal Presidente Donald Trump il 1° maggio per combattere la discriminazione nei confronti di persone e organizzazioni religiose e che ha tra i suoi compiti quello di sviluppare «strategie per preservare e migliorare la tutela della libertà religiosa per le generazioni future. Raccomandando programmi per aumentare la consapevolezza e celebrare il pacifico pluralismo religioso americano».