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PAOLO IL CALDO

Riscaldamento globale? L'unico colpevole è il Sole

Siamo in attesa del Cop 21, la Conferenza Internazionale sul clima. In tale sede tutti gli Stati del mondo dovrebbero assumere impegni – inutili ma carissimi – per diminuire la quantità di Co2 immessa in atmosfera. Inutile apostipite degli inutili accordi in materia, quello di Kyoto, fu negoziato per l’Italianel 1997. 

Paolo il caldo 15_11_2015
Paolo Togni

Siamo in attesa del Cop 21, la Conferenza Internazionale sul clima. In tale sede tutti gli Stati del mondo dovrebbero assumere impegni – inutili ma carissimi – per diminuire la quantità di Co2 immessa in atmosfera. Inutile apostipite degli inutili accordi in materia, quello di Kyoto, fu negoziato nel 1997 per l’Italia dall’altrettanto inutile ministro Edo Ronchi. I conformisti proni al pensiero unico dicono che il 2014 è stato l’anno più caldo da quando le temperature vengono misurate – vero – e che ciò è dovuto a fattori di origine antropica – falso. 

Evidentemente gli ignoranti non sanno che lo stesso fenomeno si è verificato su Marte, dove uomini non ce ne sono: peggio per loro. Peggio per noi, invece, quando questi stessi conformisti ci impongono la spesa – inutile per tutti, meno che per loro, sordidi speculatori sulle loro stesse menzogne e sulla credulità degli allocchi – di miliardi di dollari promettendo, in cambio, una diminuzione nel tasso di aumento delle temperature, fenomeno già in corso per via naturale a seguito del ciclo fisiologico della radiazione solare. In proposito, vorrei ricordare alcuni dati. Innanzitutto, i cinque periodi di freddo dell’ultimo millennio (con i culmini negli anni 1030, 1315, 1500, 1680 e 1805) si sono verificati tutti durante minimi dell’attività solare, i cosiddetti Minimi di Maunder. Il global warming s’è verificato nel secolo scorso anche su Marte e sugli altri pianeti del sistema solare, evidentemente senza il concorso di gas serra o altre fattori di origine antropica. 

Negli ultimi 15-17 anni la temperatura media del pianeta non è più salita: gli ultimi dati di temperatura media a livello globale evidenziano effettivamente una “frenata” del surriscaldamento terrestre. In effetti, esaminando le temperature medie mensili a partire dal 1958 misurate con l’ausilio dei satelliti, si evidenzia un aumento della temperatura a partire dalla metà degli Anni ’70 fino ai primi anni 2000 e una successiva stazionarietà o addirittura leggero calo, pur in presenza di un aumento della concentrazione in atmosfera della Co2. Espressi in grafico, i due andamenti sono chiaramente divergenti (stazionario quello delle temperature, in aumento quello della concentrazione di Co2). Ne risulta evidente che l’aumento di Co2 non porta necessariamente ad un aumento della temperatura, o meglio, ne è solo uno dei fattori, e non appare determinante.

Vera responsabile della situazione è l’attività solare, che ha determinato, col suo aumento dalla metà del XIX° secolo, il riscaldamento dell’ultimo periodo: l’indebolimento è però già iniziato, e ne è prevista la durata per i prossimi trenta-cinquanta anni, col conseguente, presumibile, raffreddamento anche della Terra. Questa teoria appare assai fondata, anche se richiede ulteriori approfondimenti sulle funzionalità del sole e sulla loro influenza sul clima terrestre.

Mi scuso di questa lunga premessa, ma per la verità volevo parlarvi dell’origine di questa infatuazione, vera e propria iattura perché, oltre a imporre a noi tutti uno spreco assurdo di risorse, costituisce la via traversa per arrivare alla realizzazione di un vero e proprio governo mondiale, che parta dall’ambiente. Tutto nacque da una infausta relazione, dal titolo “Our common future”, pubblicata dalla Wced (Commissione dell’Onu per l’Ambiente e lo Sviluppo) nel 1987 e più frequentemente conosciuto come “Rapporto Bruntland”, dal nome della norvegese Gro Harlem Gruntland che lo redasse. I contenuti del rapporto, dai quali discende il conformismo dei poco savi, furono poi confermati dalla Conferenza di Rio del 1992 e, nel tempo, da un gran numero di logorroiche e costosissime riunioni e organismi internazionali, che hanno sin qui svolto un’influenza piuttosto marginale sull’andamento delle cose. 

I francesi, con la loro solita megalomania, vorrebbero che a Parigi si arrivasse a definire la materia, impegnativamente per tutti i Paesi. Figurarsi, Hollande che si attribuisce il titolo di salvatore del mondo!  Non ha neanche il phisyque du rôle! Più realisticamente, il segretario di Stato americano Kerry ha dichiarato la sua sfiducia in un esito positivo della Conferenza, ben sapendo che non sarebbe ratificato dal Senato Usa. Che Dio benedica i repubblicani! Vorrei però informare i lettori, perché abbiano un quadro più completo, che la Bruntland era all’epoca del Rapporto e poi di Rio, vice segretaria dell’Internazionale Socialista, e lei stessa ammise che i documenti furono partoriti nei suoi uffici. 

Idee e contenuti socialisti, dunque. E una donna intelligentissima, la Dama di Ferro Margareth Thatcher, lo capì e commentò: «Stabilire il governo mondiale dell’ambiente è l’ultimo tentativo dei comunisti, che hanno fallito in tutti gli altri campi». Come sempre, dalle donne vengono sia il meglio che il peggio della vita.