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PROFUGHI E MIGRANTI

Rimpatri forzati in Africa

I rimpatri forzati di cittadini eritrei in Sudan, un massacro di immigrati burundesi in Repubblica Democratica del Congo: si appanna l’immagine dei paesi che l’Acnur porta a esempio di accoglienza

Migrazioni 24_09_2017
Pattuglia congolese

Il 13 settembre 30 giovani eritrei accusati di ingresso illegale in Sudan sono stati costretti a rientrare in patria. Ad agosto già altri 104 eritrei erano stati rimpatriati a forza e molti altri erano stati arrestati con la stessa accusa. L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, Acnur, ha presentato una protesta ufficiale: “il ritorno forzato dei rifugiati nei paesi di origine costituisce una grave violazione della legge internazionale sui rifugiati”. La legge internazionale in questione è la Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 che però il Sudan non ha mai sottoscritto.

Il 16 settembre nella Repubblica Democratica del Congo si è conclusa tragicamente una manifestazione organizzata da immigrati originari del Burundi per protestare contro l’espulsione di quattro connazionali. I dimostranti hanno attaccato il carcere in cui i quattro immigrati erano rinchiusi in attesa di essere rimpatriati. La morte di uno dei militari intervenuti per disperdere la folla ha provocato la reazione delle forze di sicurezza che hanno sparato ad altezza d’uomo uccidendo 37 immigrati e ferendone 117. il Ministro dell’interno congolese sostiene che i soldati sono stati costretti a sparare perché rischiavano di essere sopraffatti.