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Ambiente

Nasce CLARIFI, un fondo internazionale per i popoli indigeni

Finanziato da paesi, privati e imprese, il fondo è destinato a garantire i diritti dei popoli indigeni e a sostenerli nella loro azione in difesa delle foreste e della loro biodiversità

 

Svipop 13_01_2022

L’11 gennaio è stato creata la Community Land Rights and Conservation Finance Initiative (CLARIFI), un nuovo fondo internazionale destinato a incrementare il finanziamento climatico delle comunità indigene per aiutarle a garantire i loro diritti fondiari e a preservare le aree boschive, dal Bacino del Congo alle Ande. Sarà finanziato da governi, privati donatori e imprese e provvederà a distribuire fondi alle associazioni attive nella conservazione delle foreste e di altri ecosistemi. Il comitato direttivo della CLARIFI nel presentare l’iniziativa ha spiegato che negli ultimi dieci anni meno dell’1 per cento dei finanziamenti climatici internazionali è andato alle comunità indigene e locali per amministrare le foreste che assorbono emissioni di CO2 e sono ricche di biodiversità. Il nuovo fondo intende pertanto rimediare a questa situazione. “È impressionante quanti pochi fondi climatici abbiano ricevuto le popolazioni indigene e locali, e per troppo tempo” ha dichiarato Stanley Kimaren ole Riamit, membro del Comitato direttivo e fondatore, nonché direttore, del Kenyan group Indigenous Livelihoods Enhancement Partners. La CLARIFI ristabilirà “il collegamento perduto tra i donatori che vogliono contenere il cambiamento climatico e preservare la biodiversità e le comunità che vivono nelle foreste e sanno come farlo” ha aggiunto Solange Bandiaky-Badji, coordinatrice della organizzazione non governativa Rights and Resources Initiative. Donatori internazionali e comunità indigene, dunque. Queste ultime però vivono tutte i stati sovrani ed è quindi strano, sebbene non insolito, che un terzo soggetto – i governi dei rispettivi paesi – non venga citato, come se la loro esistenza fosse irrilevante e non fossero parte in causa, mentre si suppone che invece svolgano un ruolo determinante nella amministrazione delle comunità e dei loro territori sia in termini progettuali che economici e abbiano facoltà – diritto e dovere – di sovrintendere alla realizzazione dei progetti nei rispettivi territori nazionali e alla ripartizione dei fondi.