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Rifugiati e sfollati

L’Unhcr lancia un piano da 477 milioni di dollari per i profughi del Sudan

Attualmente sono oltre 900.000 i rifugiati, in prevalenza originari del Sudan del Sud, e 1,9 milioni gli sfollati che hanno bisogno di assistenza, ma il numero dei rifugiati continua ad aumentare

Migrazioni 25_01_2020

 

 

Il 14 febbraio nella capitale del Sudan Khartoum l’Unhcr ha lanciato il Sudan Refugee Response Plan, un piano di intervento formulato in collaborazione con oltre 30 partner per la realizzazione del quale occorrono 477 milioni di dollari. L’agenzia Onu confida nella solidarietà internazionale per poter disporre di questa ingente cifra che, come ha spiegato il suo portavoce Babar Baloch illustrando il progetto al Palazzo delle Nazioni di Ginevra, servirà per assistere nel 2020 oltre 900.000 rifugiati e 1,9 milioni di sfollati. La maggior parte dei rifugiati, circa 840.000, sono cittadini del Sudan del Sud in cerca di scampo dalla guerra scoppiata nell’estate del 2013, a soli due anni dall’indipendenza che, liberando il paese dalle discriminazioni e dalle violenze di Khartoum, avrebbe dovuto assicurare alla popolazione sviluppo e sicurezza. Il resto dei rifugiati proviene da altri nove paesi: un flusso che continua creando seri problemi nel paese in grave crisi economica da anni. Negli ultimi tre mesi del 2019, ad esempio, nel Darfur meridionale e centrale il numero dei rifugiati dalla vicina Repubblica Centrafricana è passato da poco più di 5.000 a quasi 17.000. I rifugiati sono distribuiti in 130 località nei 18 stati del paese. Circa il 70% di loro vive non i campi profughi, ma in villaggi, città e insediamenti in condizioni di estrema povertà, con limitate opportunità di procurarsi mezzi di sussistenza. L’Unhcr inoltre condivide con altre agenzie umanitarie l’impegno di provvedere agli sfollati. Dopo il colpo di stato che nell’aprile ha messo fine alla lunga dittatura di Omar Hassan al Bashir se non altro il governo di transizione ha facilitato la distribuzione di aiuti in regioni che prima le associazioni e le agenzie umanitarie non riuscivano a raggiungere.