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IL CASO

L’ultimo atto dello schiaffo di San Silvestro

Dopo l’episodio in piazza San Pietro nel giorno di San Silvestro, papa Francesco ha incontrato la pellegrina asiatica l’8 gennaio al termine dell’udienza generale. Un sacerdote ha fatto da traduttore, presentando a Francesco la donna, di cui non si conosce ancora con certezza la nazionalità

Borgo Pio 05_02_2020

Lo schiaffo papale di San Silvestro a piazza San Pietro aveva suscitato la curiosità (e anche l’ilarità) di tutto il mondo. L’inaspettato gesto aveva catturato l’attenzione di giornali e telegiornali internazionali, finendo per diventare materia di meme umoristici e parodie sui social. Francesco si era scusato nel primo Angelus del 2020, ammettendo di perdere anch’egli la pazienza e chiedendo perdono per aver dato il “cattivo esempio” con lo schiaffo rifilato sulla mano della fedele che aveva cercato di attirare la sua attenzione.

La questione, però, non si è chiusa con le scuse pronunciate dalla finestra del Palazzo Apostolico: lo scorso 8 gennaio, infatti, al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, Bergoglio ha rivisto la pellegrina protagonista della scena avvenuta lo scorso 31 dicembre. L’incontro ha avuto luogo nel corso delle cosiddette udienze di “baciamano” che il pontefice concede il mercoledì e che quasi un mese fa ha riservato anche ad un gruppo di pellegrini asiatici guidati da un sacerdote. È stato proprio questo sacerdote a fare da traduttore e presentare a Francesco la donna che lo ha salutato chinando il capo in segno di reverenza.

Dalle immagini pubblicate nell’archivio fotografico online dell’Osservatore Romano si vede come tra i due ci siano stati sorrisi e una stretta di mano. Sull’incontro non ci sono al momento dichiarazioni della Sala Stampa della Santa Sede: è stata Eva Fernández, vaticanista di Cope, gruppo editoriale della Conferenza Episcopale spagnola, a ‘scovare’ e diffondere la notizia un paio di giorni fa attraverso Twitter e a definirla “il finale sconosciuto” della storia. Il faccia a faccia in Aula Paolo VI è stato confermato anche da un articolo su Avvenire a firma di Riccardo Maccioni, per il quale sarebbe stato “lo stesso pontefice successivamente, ma lontano da microfoni e telecamere, a riferire l’episodio ribadendo di essere rimasto molto scosso e dispiaciuto per la reazione iniziale”. Non si conosce ancora con certezza la nazionalità della fedele, che molti, all’indomani dell’episodio di San Silvestro, avevano identificato come cinese.

Diversi commentatori avevano anche cercato di ricostruire le parole che la donna aveva pronunciato in piazza San Pietro nel tentativo di attirare l’attenzione di Francesco, prima dell’ormai nota reazione. Vik van Brantegem, assistente emerito della Sala Stampa della Santa Sede, sul suo quotidiano online Korazym.org aveva proposto due ipotesi: entrambe inquadravano il gesto della pellegrina asiatica come un appello sulla situazione dei cattolici in Cina e un invito a non abbandonarli.

Sin dall’inizio, però, è sembrato chiaro che il gesto di stizza di Francesco non è stato causato dal contenuto delle parole della fedele - pronunciate in un inglese non perfetto e in un momento concitato - ma piuttosto dal tentativo di afferrarlo per un braccio. Al momento, oltre alla nazionalità, non si conosce neppure l'identità della fedele protagonista dell’episodio diventato virale tra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo decennio e che sembrerebbe, dunque, essersi trattenuta - o aver fatto ritorno - a Roma nella seconda settimana di gennaio. (Nico Spuntoni)