Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Agostina Pietrantoni a cura di Ermes Dovico
conflitto

Le truppe russe avanzano in Ucraina, l'Europa minimizza

Ascolta la versione audio dell'articolo

Mentre politica e media nostrani parlano di enormi perdite per i russi, a cadere sono le due roccaforti ucraine di Pokrovsk e Kupyansk. Situazione critica per Kiev anche nelle regioni di Dnipropetrovsk e Zaporizhia. Intanto, oltre i campi di battaglia continua il duello di accuse reciproche tra Russia e NATO.

Esteri 13_11_2025
(Russian Defense Ministry Press Service via AP) Associate Press/ LaPresse

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non ha ancora ammesso che le sue truppe sono circondate a Pokrovsk e probabilmente non riconoscerà per molti giorni che le roccaforti di Pokrovsk e Kupyansk sono perdute aprendo così ai russi ampie prospettive di conquistare ulteriori territori nelle regioni di Donetsk e Kharkiv sbaragliando le forze di Kiev. Come è già accaduto in passato politica e media anche in Europa sono impegnate a sminuire il significato del successo russo riferendo di improbabili “enormi perdite” russe nelle operazioni offensive che hanno portato negli ultimi giorni alla conquista della quasi totalità dei due centri abitati.

A Pokrovsk da molte settimane l’accerchiamento operativo attuato dai russi era completo pur lasciando aperta una via di fuga di un paio di chilometri: un margine non sufficiente a negare che gli ucraini siano circondati e del resto anche nelle battaglie precedenti i russi hanno sempre lasciato una via di fuga al nemico, ristretta e costantemente esposta al fuoco russo.
Anche a Kupyansk l’offensiva russa sembra procedere in quasi perfetto sincronismo con quella di Pokrovsk. «Le unità d’assalto della Sesta Armata hanno continuato a distruggere il gruppo nemico accerchiato. La parte orientale della città è stata completamente liberata», si legge in una nota di martedì del ministero della Difesa russo.

Ieri Mosca ha reso noto che stanno avanzando nella parte occidentale di Kupyansk costringendo le truppe ucraine a trincerarsi nei boschi a sud della città. Almeno tre brigate ucraine sono state sbaragliate o costrette a ritirarsi, come osservano alcuni analisti russi, e la situazione per gli ucraini è ulteriormente complicata dal fatto che gli operatori di droni e l’artiglieria russi distruggono sistematicamente i ponti che gli ucraini usano per lasciare la riva orientale del fiume Oskol.
La minaccia per le forze ucraine schierate sulle due sponde del fiume, e in particolare su quella orientale, è di venire chiuse in una sacca dall’avanzata delle truppe russe, specie se anche in questo settore Kiev non ordinerà la ritirata delle forze esposte a questo rischio.

La riconquista di Kupyansk (che i russi controllarono come buona parte della regione di Kharkiv ma da cui vennero cacciati dalla controffensiva ucraina del settembre 2022) permetterà infatti ai russi di tornare a disporre di un valido hub logistico utile a muovere in più direzioni, anche verso sud puntando da nord su Lyman per indebolire ulteriormente le linee ucraine a difesa delle ultime aree della regione di Donetsk sotto il controllo di Kiev. L’accerchiamento delle forze ucraine a Pokrovsk e Kupyansk potrebbe costare a Kiev la perdita di 40/50 mila militari tra caduti e prigionieri.

La situazione si presenta particolarmente critica per le forze di Kiev anche nelle regioni di Dnipropetrovsk e Zaporizhia dove il fronte meridionale ucraino rischia di venire aggirato a ovest dall’avanzata russa lungo il bacino del fiume Dniepr e a est dai progressi russi nel settore di Huliapole.
L’esercito russo ha preso Uspenovka dopo una serie di azioni d’assalto, respingendo gli ucraini che hanno ammesso la ritirata per carenza di truppe e mezzi e a causa della «distruzione de facto di tutti i rifugi e le fortificazioni a seguito di intensi bombardamenti d’artiglieria» ha reso noto un portavoce militare ucraino.

Gli analisti militari ucraini temono che l’avanzata russa a nord di Huliapole possa prendere alle spalle l’intera linea difensiva meridionale che gli ucraini hanno difeso con grandi sforzi negli ultimi due anni, dopo il fallimento della grande controffens6va conclusasi nel novembre 2023 e che avrebbe dovuto vedere le forze di Kiev sfondare la Linea Surovikin proprio in questo settore.
Da allora le forze di Kiev hanno perso terreno ma in modo limitato e senza subire sfondamenti delle linee. Il comando ucraino è chiamato a compiere una valutazione oculata: o dispone di forze sufficienti a fermare i russi che avanzano da est, oppure dovrebbe abbandonare la linea di difesa meridionale a rischio di accerchiamento per costituire una nuova linea di difesa a protezione della città di Zaporizhia.

Fonti militari e parlamentari ucraine hanno evidenziato la preoccupazione per questa manovra russa in atto lungo il confine tra le regioni di Dnipropetrovsk e Zaporizhia e il rischio che l’esercito russo aggiri le principali fortificazioni ucraine e avanzi verso la città capoluogo.
Anche in questa circostanza, optare per la difesa a oltranza delle attuali posizioni comporterebbe solo l’inutile sacrificio di molte brigate e una ulteriore bruciante sconfitta. A Zaporizhia la situazione per gli ucraini potrebbe precipitare in fretta mentre a Donetsk e Kharkiv i russi avranno bisogno ancora di qualche settimana per completare l’eliminazione delle sacche di resistenza e far affluire nuove truppe e rifornimenti per proseguire l’offensiva.

Oltre i campi di battaglia continua il duello tra Russia e NATO fondato su accuse e minacce reciproche. Le Forze armate russe hanno lanciato un attacco «di rappresaglia per la provocazione di Kiev, che prevedeva il dirottamento pianificato di un caccia MiG-31», secondo quanto riferito ieri dai servizi di sicurezza russi dall'Fsb. «In risposta alla provocazione del 9-10 novembre, un attacco delle Forze aerospaziali russe con missili ipersonici Kinzhal ha colpito il principale centro di intelligence elettronica della Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa dell'Ucraina nella città di Brovary nella regione di Kiev e l'aeroporto di Starokostiantyniv nella regione di Khmelnytsky, dove sono di stanza i famigerati F-16», si legge nel comunicato stampa diffuso da Ria Novosti.

Secondo le agenzie di intelligence russe, i servizi segreti britannici e ucraini hanno tentato di corrompere il pilota di un caccia pesante MiG-31 equipaggiato con un missile ipersonico Kinzhal e dirottarlo verso la base NATO di Costanza, in Romania; dove il Mig avrebbe potuto essere abbattuto dai sistemi di difesa aerea, creando così un attacco sotto falsa bandiera da attribuire a Mosca.
In realtà la vicenda ha molti lati oscuri. Al pilota sarebbero stati offerti 3 milioni di dollari e la cittadinanza di un Paese occidentale per tradire la Russia. Tuttavia non sono emersi riscontri in Ucraina e nei Paesi della NATO circa le rappresaglie russe sul centro d’intelligence di Brovary e l'aeroporto di Starokostiantyniv.

Improbabile anche che l’obiettivo dell’operazione tesa a dirottare il MiG-31 fosse il suo abbattimento. Il velivolo è un vecchio caccia pesante sovietico più volte ammodernato divenuto il vettore dei missili ipersonici Kinzhal che non sono intercettabili dai sistemi di difesa aerea occidentale.
Più credibile che il pilota avesse il compito di consegnare alla NATO l’aereo e i due missili Kinzhal imbarcati, i cui segreti sarebbero utili allo sviluppo in Gran Bretagna e Stati Uniti di missili analoghi e di armi in grado di abbatterli.

Esperti sentiti da Izvestia evidenziano che «uno degli obiettivi principali dietro il tentativo di dirottare un caccia russo MiG-31 equipaggiato con missili ipersonici Kinzhal per conto dell'intelligence occidentale era quello di ottenere tecnologia classificata che rendesse quest'arma invulnerabile». Questo «consentirebbe alle industrie della difesa occidentali di sviluppare un sistema di contrasto e tentare di costruire un'arma simile o di aggiornare i propri sistemi di difesa aerea».

L'11 novembre l’FSB ha reso noto che un suo agente del controspionaggio ha interrotto l'operazione congiunta dei servizi segreti ucraini e britannici, non è chiaro se smascherando il pilota corrotto o con la collaborazione del militare.
Dmitry Kornev, direttore del portale di notizie Militaryrussia, ha sottolineato che in caso di successo dell’operazione le agenzie di intelligence occidentali avrebbero avuto accesso non solo al missile, ma anche al sistema di guida dell'aereo imbarcato.