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LE ELEZIONI DEL SOVRANO ORDINE

La svolta di Malta, parte il processo di riforma

Eletto il nuovo Luogotenenente del Sovrano Ordine di Malta che resterà in carica un anno. Il tempo per portare a termine la riforma che influenzerà la sovranità dell'ordine nei confronti della Santa Sede e il ruolo dei laici alla guida del Gran Consiglio. E' l'italiano, e romano, Fra' Giacomo Della Torre, considerato equidistante dalle fazioni in lotta. 

Ecclesia 01_05_2017

«Alla Persona che voi sceglierete come guida dell’Ordine in questo momento di transizione, sarà affidato il compito di mettere in atto le iniziative più opportune per studiare e proporre le riforme necessarie, che eventualmente saranno valutate da un Capitolo Generale Straordinario». Con queste parole Papa Francesco si è rivolto a Fra’ Ludwig Hoffmann von Rumerstein in una lettera datata 26 aprile e recapitata in vista dell'elezione della nuova guida dell'Ordine di Malta.

Il 29 aprile, mentre Francesco era impegnato nel suo viaggio in Egitto, il Consiglio Compìto di Stato tra i Cavalieri Professi si è riunito a Roma per eleggere il nuovo Gran Maestro dell'Ordine di Malta dopo la crisi che ha coinvolto uno dei più antichi ordini cavallereschi. Come era largamente previsto, e desiderato soprattutto dalla Santa Sede, non si è arrivati all'elezione di un nuovo Gran Maestro, ma a quella di un Luogotenente di Gran Maestro nella persona di  Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto. Romano, nato nel 1944, Dalla Torre è laureato in Lettere e Filosofia e ha svolto incarichi accademici;  entrato a far parte del Sovrano Ordine di Malta nel 1985, ha pronunciato i voti solenni nel 1993. Dal 2008 Fra’ Giacomo Dalla Torre ricopre la carica di Gran Priore di Roma e oggi succede alla guida dell'Ordine a Fra’ Matthew Festing, 79° Gran Maestro, che ha presentato le sue dimissioni il 28 gennaio 2017 direttamente davanti al Papa. In qualità di Luogotenente Della Torre resterà in carica un anno, un tempo da dedicare al processo di riforma della Costituzione e del Codice dell’Ordine di Malta.

Dal 6 dicembre scorso il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta ha visto un rocambolesco succedersi di eventi che, nei fatti principali, può essere riassunto così: defenestrazione dell'ex Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager da parte dell'ex Gran Maestro Festing, a causa di presunte responsabilità del Boeselager stesso in merito alla distribuzione di contraccettivi, anche abortivi, in paesi del Terzo mondo oggetto di attività caritative dell'Ordine; nomina di una commissione da parte della Santa Sede al fine di fare chiarezza, visto che il Boeselager lamentava irregolarità formali e sostanziali nel suo allontanamento per obbedienza; reintegro del Boeselager, dimissionamento di Festing davanti al Papa, nomina di un nuovo ed «esclusivo portavoce» del Papa nella persona di monsignor Angelo Becciu, conseguente riduzione in posizione di totale irrilevanza del cardinale Patrono Raymond Leo Burke. Infine, in vista delle operazioni di elezione del 29 aprile era arrivata, a firma monsignor Becciu, una inusuale richiesta all'ex Gran Maestro Festing di stare alla larga da Roma, perché la sua presenza avrebbe turbato “l'armonia” dell'elezione.

Invece, Festing è venuto a Roma e ha partecipato alle operazioni di voto. Comunque si è arrivati all'elezione di un Luogotenente secondo quelli che erano gli espressi desideri del Vaticano. Alcune fonti interne all'Ordine, e che hanno partecipato alle operazioni di elezione, dicono alla Nuova BQ che la scelta di Fra' Giacomo Della Torre dà garanzie per la riconosciuta e profonda spiritualità e anche per il fatto di essere un italiano, e quindi collocarsi in una posizione di maggiore equidistanza rispetto alle correnti tedesche e anglofone che sono quelle più compromesse con la crisi in corso.

Ciò che resta è una certa apprensione per il modo in cui la Santa Sede ha affrontato la situazione, sopratutto in rapporto alle note prerogative di sovranità che appartengono all'Ordine. Le pressioni della componente tedesca, Boeselager ne è il capofila, sono avvertite da molti altri cavalieri professi e la partita non è affatto conclusa. Di certo il compito che Della Torre ha davanti è quello di una riforma. Se da un lato alcune cose possono essere ritenute anacronistiche, e forse rivedibili, ve ne sono altre che lasciano perplessità.

Quanta sovranità verrà ceduta alla Santa Sede da parte dell'ordine? L'amministrazione resterà in mano ai professi, oppure la componente dei cavalieri oblati (come Boeselager) e dei terziari, ossia laici, avrà accesso al governo dell'Ordine? Sono queste le domande chiave della riforma che in questo anno verrà affrontata dal Gran Consiglio, sullo sfondo questioni anche ideologiche, come quelle di una certa laicizzazione e mondanizzazione dell'Ordine contro una sua interpretazione religiosa, ed altre molto più terra terra e legate al vil denaro.