In Iraq in pericolo gli storici cimiteri cristiani
Le autorità della provincia di Najaf intendono trasferire il controllo di alcuni cimiteri a imprenditori che intendono realizzare piano di sviluppo edilizio e commerciale

Presto in Iraq, nella provincia di Najaf, gli storici cimiteri cristiani potrebbero essere smantellati per fare posto a progetti edilizi. A lanciare l’allarme è il cardinale Louis Rapahel Sako che sul sito del suo patriarcato sostiene di aver appreso da fonti affidabili che le autorità locali sono intenzionate trasferire il controllo dei cimiteri suddetti a investitori e imprenditori per sostenere piani di sviluppo commerciale ed edilizio. Per questo il cardinale Sako ha deciso di rivolgersi direttamente al primo ministro iracheno, Shia al-Sudani, per chiedergli di “intervenire e fermare la violazione dei luoghi santi cristiani”. I cimiteri a rischio sono quello di Manathira e quello di Umm Kheshm, secondo le informazioni ricevute. Nella nota inviata al primo ministro, il cardinale Sako ha spiegato che i cimiteri cristiani sono aree che possiedono un immenso valore culturale e sociale che va al di là della comunità cristiana, è universale e riguarda tutta la popolazione irachena, musulmani compresi. Il cardinale ha aggiunto che la storia dell’Iraq precede di molto la sola era islamica. Comprende infatti “gli accadi, i sumeri, i caldei, i babilonesi, gli assiri, gli arabi, i persiani, i cristiani e infine i musulmani”. Questo appello, spiega l’agenzia di stampa AsiaNews che ne da notizia, “arriva in un contesto di crisi esistenziale per una delle comunità cristiane più antiche del mondo, regione oggi teatro in molte zone di persecuzioni, violenze, abusi e violazioni che finiscono per incentivare l’esodo e svuotare la regione di una sua componente primaria”. Da circa 1,5 milioni i cristiani in Iraq si sono ridotti a meno di 200.000. “Il tentativo di sviluppare cimiteri storici a Najaf è visto da molti come un altro esempio di questa ‘lenta cancellazione’ della loro presenza fisica e culturale dal panorama iracheno”. Panorama che pure deve molto all’eredità cristiana, come ha voluto ricordare il cardinale Sako, citando celebri poeti arabi cristiani come Imru’ al-Qais e al-Nabigha al-Dhubyani che hanno svolto un ruolo fondamentale nel plasmare la letteratura araba.