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ELOGIO DELLA FOLLIA

Il volto vero della crisi. Quello umano

La crisi può generare opportunità se è l'occasione per lanciarsi nella vita con originalità e far rinascere la persona. Come i nostri padri nel dopoguerra.

Attualità 08_11_2011
Cantiere
Questo è un elogio folle. Parlare di opportunità che nascano dalla crisi può risultare perfino cinico.

Un papà che non trova lavoro è una tragedia; così come una badante senza più la vecchietta da accudire e quindi senza possibilità di spedire rimesse al suo Paese; o il giovane senza lavoro che si sbatte da un bar all’altro con strani amici, o quell’altro che si chiude in casa. Se risulta impossibile accendere un mutuo nella banca che pretende garanzie blindate e fa sfumare il progetto di un nuovo lavoro, allora incombe il rischio della disperazione.

Eppure c’è chi si lancia finalmente nella vita
, apre un’attività originale, coglie l’occasione per raddrizzare appena in tempo il cervello. Una ragazza inventa un inedito genere di consulenza a casa sua e manda in giro nuovi progetti di moda. Un gruppetto di amici si coalizza per l’organizzazione di eventi. Non so se finiranno per riaprire i seminari, con la ghiotta prospettiva di un lavoro che vale la vita. L’economia degli Stati ha certo bisogno di manovre vaste e intelligenti, occorrono provvedimenti convalidati da qualche G20 o G8; ci vorrà anche un nuovo governo. Ma si dà il caso che a un uomo o a una famiglia possano bastare anche solo un cuore un po’più aperto e un’intelligenza un po’ più vivace.

Il boom dell’Italia degli anni’60, dopo il disastro della guerra, è nato dal riaccendersi della speranza in un popolo che non aveva ucciso gli ideali; gli aiuti americani non sarebbero bastati, come non bastano oggi i soli aiuti internazionali a paesi cosiddetti in via di sviluppo, dilaniati da contrasti tribali e da vendette disperanti. Anche oggi occorre un sussulto del cuore, il fuoco del desiderio, una speranza che genera iniziativa. Chissà se si svuoterà la provvisoria allegria degli spritz ai bar di piazza a mezzogiorno e sera. Chissà se la famiglia verrà sospinta a ricercare una nuova unità. Si potrà arrivare a celebrare matrimoni senza addobbi pacchiani? Si potrà tornare a ridere e sorridere per cose semplici? Accorgendoci che la macchina si è ingrippata o che la benzina costa troppo, non ci dispiacerà finalmente un bel giretto a piedi. L’ingolfamento della burocrazia ci farà ricercare il rapporto diretto con le persone, ci farà preferire lo slancio rispetto al programma ingessato. Non scorreranno nuovi fiumi di lavoro, ma fluirà il fiume dell’ingegno e si rianimerà la compagnia vera che gli amici sanno ancora farsi. Potrà ridestarsi una nuova speranza per un popolo.

Potrà ricostruirsi la casa, rigenerarsi la vita, rinascere la persona… Promessa folle.