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SUPPLICA A DIO

Il Papa e i Santuari pregano il Rosario per chiedere la fine del Covid

Alle 17:30 di sabato 30 maggio, presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, papa Francesco presiederà la recita del Santo Rosario per chiedere l’intercessione di Maria Santissima affinché Dio fermi definitivamente la pandemia. L’evento sarà trasmesso in mondovisione. In collegamento ci saranno i più grandi Santuari del mondo, da Lourdes a Fatima, da San Giovanni Rotondo a quello della Madonna di Guadalupe

Borgo Pio 29_05_2020

Papa Francesco presiederà la recita del Santo Rosario per chiedere l’intercessione di Maria affinché Dio possa aiutarci a fermare la pandemia. L’evento, trasmesso in mondovisione, avrà luogo presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani alle 17:30 italiane. Il pontefice si unirà in preghiera con i principali Santuari di tutto il mondo collegati via streaming.

Promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, l’iniziativa vuole testimoniare la vicinanza del Santo Padre al mondo dei Santuari duramente colpito dalla crisi con la paralisi dei pellegrinaggi a causa dell’emergenza Coronavirus. In collegamento con il papa ci saranno i più grandi Santuari del pianeta: Lourdes, Fatima, San Giovanni Rotondo, il National Shrine of the Immaculate Conception di Washington D.C., il Santuario nigeriano di Elele, quello di Nostra Signora di Guadalupe, in Messico, e altri ancora.

Davanti alla riproduzione della Grotta di Lourdes realizzata in Vaticano sotto Leone XIII, insieme a Francesco pregheranno fisicamente anche un rappresentante per ciascuna di queste categorie particolarmente coinvolte dalla pandemia in corso: medici, infermieri, pazienti guariti, familiari che hanno subito lutti, volontari della Protezione Civile, farmacisti e giornalisti. Ma ci saranno anche il cappellano dell’Ospedale Spallanzani e la superiora generale dell’Istituto Figlie di San Camillo di via Anagnina - dove ci furono 40 suore contagiate - simbolicamente a rappresentare la vicinanza della Chiesa ai malati e a chi ha perso i propri cari a causa del virus. Infine, una famiglia formatasi proprio nei mesi scorsi grazie alla nascita di un bambino avvenuta durante il periodo di lockdown: un segno del trionfo della vita sulla morte e della luce sull’oscurità (Nico Spuntoni).