Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il mattino di Pasqua

Con Lui non viviamo più consumati da uno sforzo inutile, ma veniamo consegnati a un Amore che abbraccia il tempo.

Vangelo 06_04_2012
Resurrezione - Mantegna

 
DOMENICA DI PASQUA

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

(Gv 20,1-9)



La pagina del Vangelo di Giovanni, senza dubbio autobiografica, è una cronaca veloce e incalzante, come i fatti che si inseguono in quel mattino. Apre uno squarcio sulla superficie del mondo e nel profondo del cuore. Una pietra ribaltata, un grido di donna, una corsa dei discepoli, uno sguardo al sudario e alle bende riposte in ordine: il fatto è lì, segnalato in modo ben visibile agli occhi e percepibile all’esperienza umana.

Lui, Gesù in persona, non lo si vede ancora. Lo vedranno subito dopo, d’improvviso: la Maddalena che si sente chiamare per nome, si protende ad abbracciare il Maestro e l’Amico e corre ad annunciarlo; lo vedranno stupiti i discepoli in casa e poi nella barca sul lago. Lo vedremo, lo vediamo già noi: lo riconosciamo nell’annuncio proclamato, nel sussulto di vita della Chiesa, nella carità praticata.

Dal sepolcro vuoto, da quel giorno, da quel fatto, la storia cambia. Non cammina più in una direzione di morte e di sconfitta, trattenendo desolatamente gli ultimi frammenti di vita che cadono di mano come granelli di sabbia. Gesù risorto raddrizza gli sguardi e ritempra le energie, incanala verso una vita nuova il torrente dei giorni che scorrono e le speranze che ci attraggono. In tutti i crocicchi della storia Egli è qui e cammina davanti a noi; indica una direzione e mostra uno scopo.

Con Lui, non viviamo più per un nulla disperato o consumati da uno sforzo inutile, ma veniamo consegnati a un Amore che abbraccia il tempo, le energie, la vita e misericordiosamente ci purifica, ci sostiene e ci apre al futuro. Cristo risorto è per tutti ed è per sempre, così come il cuore desidera e come nemmeno immaginava di poter sognare. Il mattino di Pasqua adempie il nostro desiderio e compie il nostro destino di uomini.