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CATTOPAGANI II

I tre cardinali benedicono i culti di maya, Pachamama e dio Sole

Cronache dalla Chiesa cattopagana. La Pachamama non era una stramberia esportata in Vaticano per il Sinodo dell'Amazzonia, ma un culto vero e proprio che la stessa Chiesa sta diffondendo. A Panama ben tre cardinali (tutti e tre freschi di berretta grazie a Papa Francesco) assistono al rituale maya con dio-madre-padre, la Pachamama e una speciale riverenza al dio Sole. E la Conferenza episcopale trasmette in diretta mentre i fedeli protestano. 

Ecclesia 29_10_2022

È stato facile essere profeti: il culto della Pachamama non era una stramberia esportata dal latinoamerica in occasione del Sinodo per l’Amazzonia svoltosi nel 2019 in Vaticano. No, è ormai un culto promosso a livello episcopale insieme a retaggi di rituali maya. E può succedere che “pseudoliturgie” macedonia, che mischiano il Padre Nostro con il libro sacro dei Maya e la preghiera alla Pachamama e a “Dio madre padre”, possano svolgersi in un contesto ecclesiale con l’imprimatur della Conferenza Episcopale e la presenza di ben tre cardinali.

Panama. Dal 3 all’8 ottobre scorso si è tenuto Il VII simposio di teologia India, Spirito Santo e popoli originari.

Tra le varie attività svolte è da segnalare il rito maya trasmesso dalla Conferenza Episcopale di Panama. Per chi ha voglia qui si può vedere il video che dura un’ora e mezza. Per chi si fida e non vuole rodersi il fegato basti sapere che non c’è nulla di sacro: è un concentrato verboso e simbolista di riti pagani politeisti, candeline e bandiere nazionali. Roba da tornare indietro nei secoli a quando la Chiesa opponeva alle credenze delle popolazioni pre-colombiane il Vangelo. E quando si parla di credenza, non bisogna dimenticare i sacrifici umani. Invece stavolta è la Chiesa stessa che promuove una vaga spiritualità di popolazioni la cui religiosità non era proprio da imitare.

Per la cronaca – e a futura memoria di Conclave - i cardinali presenti erano: Arizmendi Esquivel, creato cardinale da Papa Francesco nel 2020, José Luis Lacunza Maestrojuán, già presidente della Conferenza Episcopale panamense e entrato nel Sacro collegio grazie a Bergoglio nel 2015 e Álvaro Leonel Ramazzini Imeri, arcivescovo di Huehuetenango, in Guatemala a cui il Pontefice ha dato la porpora nel 2019.

La loro presenza come semplici spettatori li colloca come assistenti passivi del rituale, condotto invece da altre persone che via via prendono parte al rituale maya con tanto di libro sacro della popolazione indigena.

Alcuni fedeli hanno scritto una lettera ai vescovi del Paese per lamentarsi. E a buon diritto. «Questo tipo di riti non sono accettabili rispetto a quanto la Chiesa ha sempre insegnato e continua a fare come parte del deposito della fede trasmessa dagli Apostoli».

Più concretamente, si configura da parte dei partecipanti, una violazione del primo comandamento, quel «non avrai altro Dio all’infuori di me» che si sposa così poco bene con “pachamame” e divinità ancestrali e legate al culto della terra.

Invece, idolatria allo stato puro sotto lo sguardo di tre cardinali voluti dal Papa.

I fedeli sottolineano anche la gravità dell’espressionedio madre padre” come se si trattasse di una divinità superiore di natura panteistica. «Una bestemmia contro lo Spirito Santo».

Infine, dopo aver invocato la Pachamama c’è stato anche spazio – venite che c’è posto – anche per una reverenza speciale al sole, come se si trattasse di una divinità alla quale dedicare onore e venerazione.

Va da sé che la lettera si chiede come si possa conciliare questo rituale neo pagano e sincretistico con 2000 anni di santi della Chiesa, alcuni dei quali martiri, che hanno evangelizzato proprio opponendosi all’idolatria pagana. «Oggi sono offesi e umiliati da questa paraliturgia»: San Isaac Jogues, San Francesco Saverio, San Patrizio, San Giustino.

Verrebbe anche da chiedersi come facciano questi fedeli e questi cardinali a restare ancora a “piede libero” mentre i fedeli che chiedono di celebrare messa secondo la forma straordinaria – compresi gli stessi sacerdoti – vengono bollati come matti tradizionalisti, siano impediti nei loro diritti e in definitiva sia così tanto osteggiati. Che poi in realtà non è altro che una domanda retorica.