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IL COMPOSITORE

Górecki, nella sua musica l'animo mariano del popolo polacco

Bistrattato in patria, divenuto celebre in Occidente dopo la caduta del regime comunista, Henryk Mikolay Górecki, morto il 12 novembre di dieci anni fa, fu un compositore profondamente cattolico. In Totus Tuus, del 1987, dedicato al pellegrinaggio di Giovanni Paolo II, la devozione mariana dei polacchi si percepisce e viene resa evidente dalla ripetizione continua del nome di Maria

Cultura 12_11_2020
Monumento a Henryk Mikolay Górecki (Katovice)

Immagino che molti non conosceranno il compositore polacco Henryk Mikolay Górecki (1933-2010), morto il 12 novembre di 10 anni fa. In realtà ci sarebbero vari motivi per averne conoscenza. È stato un compositore che ha avuto decisamente un certo successo, specie nella sua musica sinfonica, una musica dove perseguiva, almeno in un certo periodo della sua esperienza compositiva, un ritorno all’esigenza di comunicare.

Il successo infatti gli venne con la sua terza sinfonia, scritta nel 1976 e divenuta un grande exploit discografico. Giovanni Arledler, parlando su La civiltà cattolica di questa sinfonia nel 2012 tra l’altro dice: “Nel 1976 Górecki compone la Sinfonia n. 3 per soprano e orchestra, non tanto conosciuta con il titolo originale Symfonia Piesni Zalosnych, ma con quello inglese The Simphony of Sorrowful Songs, dove il dolore a cui si allude è sia quello delle sofferenze patite in passato sia quello di nuove atrocità vissute dall’umanità intera ancora ai nostri giorni. Articolata in tre movimenti, che complessivamente raggiungono la durata di un po’ meno di 50 minuti, è scandita dai testi cantati dal soprano in lingua polacca che, fondendo espressioni popolari, spontanee e religiose, rappresentano in sequenza una sorta di Stabat Mater (testo del Quattrocento), di Ave Maria e di Compianto sul figlio morto (canzone popolare anonima della Slesia), dove la musica crea una forte coesione formale, come se si trattasse di una lunga trenodia, affidata quasi esclusivamente agli archi, con aggiunte di colore date da un pianoforte, da tre corni, dall’arpa. Dopo una prima esecuzione in patria, che fu accolta con freddezza e contrasti, questa partitura fu ascoltata in Occidente soltanto a partire dal 1992 e fu adottata con convinzione dalla London Symphonietta, che la incise l’anno seguente con la soprano Dawn Upshaw, per l’etichetta Elektra-Nonesuch. Solamente per parlare del Regno Unito, il cd rimase in classifica per 32 settimane, raggiungendo le 750mila copie vendute. Comprendendo altri supporti, non è esagerato concludere che si sia superato un milione di copie”. Insomma, un afflato religioso pervadeva questa sinfonia.

Ed è importante parlare di religione per Górecki, compositore profondamente cattolico. Possiamo soltanto immaginare cosa può essere stato anche per i musicisti polacchi avere avuto un pontefice della loro terra come è stato San Giovanni Paolo II. E di una composizione scritta in occasione del terzo pellegrinaggio in Polonia di questo Papa vogliamo brevemente parlare. La composizione si chiama Totus Tuus, ed è stata scritta nel 1987. È un brano per coro misto, in cui la devozione Mariana del popolo polacco non solo si percepisce ma viene resa così evidente dalla ripetizione continua del nome di Maria nel corso dei circa 11 minuti di questo brano che sarebbe difficile non accorgersene. Già dall’inizio, il fortissimo sul nome di “Maria“ rende già evidente quale sarà lo svolgimento di tutto il pezzo. Un brano che inizia in fortissimo ma che spesso si abbandona a delicati accordi in piano o pianissimo, fra azione e contemplazione, come in fondo fu la vita del Papa polacco. Alcuni critici, vedono nella scrittura musicale di questo brano una reminiscenza della coralità russa, e in fondo in parte è vero. Anche interessante è il modo in cui il compositore polacco usa il materiale corale, con varie ripetizioni dello stesso spesso anche senza variazioni, come se intorno al nome di Maria si creasse una sorta di “rosario musicale”.

San Giovanni Paolo II spiegava così il suo uso del motto Totus tuus nella sua lettera del 2004 ai religiosi e alle religiose montfortane: “il motto Totus tuus è ispirato alla dottrina di san Luigi Maria Grignion de Montfort (cfr Dono e mistero, pp. 38-39; Rosarium Virginis Mariae, 15). Queste due parole esprimono l'appartenenza totale a Gesù per mezzo di Maria: 'Tuus totus ego sum, et omnia mea tua sunt', scrive san Luigi Maria; e traduce: 'Io sono tutto tuo, e tutto ciò che è mio ti appartiene, mio amabile Gesù, per mezzo di Maria, tua santa Madre' (Trattato della vera devozione, 233). La dottrina di questo Santo ha esercitato un influsso profondo sulla devozione mariana di molti fedeli e sulla mia propria vita. Si tratta di una dottrina vissuta, di notevole profondità ascetica e mistica, espressa con uno stile vivo e ardente, che utilizza spesso immagini e simboli”. Insomma, sembra che nella sua musica il compositore polacco abbia voluto far sentire in modo forte e inequivocabile questo animo mariano del suo popolo che il pontefice polacco ha tanto ben testimoniato nella sua lunga vita spesa fra azione e contemplazione, sempre sotto lo sguardo materno della Beata Vergine.