Gli scheletri delle persone LGBT
Un utente di FB: «Se si riesumeranno le persone LGBTQI dopo 200 anni, si troveranno solo uomini e donne basandosi sui loro scheletri». Per lui il carcere.

Lo svizzero Emanuel Brünisholz nel 2023 scrisse questo post su Facebook: «Se si riesumeranno le persone LGBTQI dopo 200 anni, si troveranno solo uomini e donne basandosi sui loro scheletri. Tutto il resto è una malattia mentale promossa attraverso i programmi scolastici».
Tanto bastò per beccarsi una querela per aver violato l’articolo 261bis del Codice penale svizzero il quale mira a contrastare la diffusione di idee che «degradano la dignità umana» in base a razza, etnia o religione. Nel 2020 una interpretazione estensiva ha ricompreso anche gli atti di discriminazione in base all’identità sessuale.
I giudici di Berna hanno così deciso che il commento di Brünisholz «sminuiva pubblicamente il gruppo di persone LGBT(Q)I in base al loro orientamento sessuale e in un modo che viola la dignità umana» e dunque lo hanno condannato a pagare 500 franchi svizzeri. Brünisholz ha fatto ricorso al tribunale regionale e anche lì ha perso. La sanzione è stata elevata a 600 franchi svizzeri. L’imputato ha scelto di non pagare e invece di andare in carcere per 10 giorni. E così avverrà il prossimo 2 dicembre. La realtà è una pericolosa criminale.