Giustizia per archiviare la stagione dell'odio
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Il Gip ravvede gli estremi della diffamazione nelle offese pronunciate dalla trasmissione Zona bianca contro gli autori di Invisibili. E Bassetti si vede respinte le sue pretese di far condannare un contestatore. La stagione dell'odio vissuta in pandemia finalmente alla prova della giustizia.

Accanto alla narrativa che attribuisce falsamente odio alla testimonianza verace di Charlie Kirk, c’è un odio vero e nascosto che si fa finta di non vedere. Si alimenta con la pressione mediatica ed è subdolo perché sistematicamente soffoca ogni rivalsa o desiderio di giustizia. Per sconfiggere questo odio, l’unica speranza è che ci sia una giustizia in grado di mettere una parola chiara.
Forse non siamo ancora arrivati a vivere un cambiamento che faccia davvero giustizia dell’odio che è stato dispiegato a piene mani durante la stagione della pandemia, però due fatti di cronaca recenti danno speranza. Se non che qualcosa sia cambiato, per lo meno che la giustizia è ancora in grado di riconoscere il vero odio da quello falso e sappia rimettere in carreggiata certe coscienze.
Il primo fatto riguarda una vicenda giudiziaria che ha conosciuto una svolta dopo due anni e mezzo dai fatti. Il Gip di Civitavecchia ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura all’interno di una causa per diffamazione intentata da Paolo Cassina e Alessandro Amori, rispettivamente regista e produttore del documentario Invisibili (prodotto da Playmastermovie), di cui la Bussola ha ampiamente parlato (siamo a nostra volta citati nell’opera che ha avuto una importante diffusione tra il 2023 e il 2024) e che racconta in maniera plastica e drammatica il calvario dei danneggiati da vaccino Covid.
Oggetto della causa per diffamazione, presentata da Cassina e da Amori, erano le affermazioni pronunciate nello studio televisivo di Zona Bianca il 26 marzo 2023 dal conduttore Giuseppe Brindisi e dall’ospite in studio Pasquale Bacco (QUI il video incriminato).
Brindisi, senza mai cercare gli autori del documentario aveva ironizzato sull’opera mandando in onda uno spezzone, addirittura prendendosela con le scelte musicali del regista mentre Bacco l’aveva definito una vera e propria «farsa» utilizzando espressioni decisamente diffamatorie come «fantascienza», «prodotto dell’ala più estrema dei no-vax» e mettendo anche in dubbio la veridicità delle affermazioni dei protagonisti che raccontavano i loro effetti avversi.
Quella di mettere in discussione la genuinità delle affermazioni dei danneggiati da vaccino è una delle forme più pericolose di odio perché calpesta la dignità di chi, a causa del vaccino, ci ha rimesso la salute. In più, avendo contribuito alla nascita del Comitato Ascoltami, che riunisce in forma organizzata il maggior numero di danneggiati da vaccino Covid certificati, anche la Bussola sa che tutte le testimonianze contenute in Invisibili sono vere, avendo proceduto ad intervistare molti dei protagonisti e in alcuni casi anche visionando le loro cartelle cliniche.
Dopo la trasmissione, Cassina e Amori diedero mandato ai loro legali Antonietta Veneziano e Roberto Martina di procedere nei confronti di Brindisi e Bacco per diffamazione. E anche i due danneggiati ripresi nello spezzone dei quali si mettevano in dubbio le reali patologie post vaccino.
Con sorpresa, la richiesta di archiviazione della Procura è stata rigettata l’11 agosto 2025 dal giudice per le indagini preliminari.
«Un segnale importante, atteso, incoraggiante. Invisibili non è stato solo un documentario, è stato un atto di verità. E oggi, grazie a una decisione storica del GIP del Tribunale di Civitavecchia, possiamo dirlo con forza: non siamo più invisibili. Un processo ci sarà» ha commentato Amori sul sito di Playmastermovie dando notizia del prossimo rinvio a giudizio del conduttore Mediaset e di Bacco.
Nel provvedimento, il Gip riconosce che «le affermazioni proferite non sono state espresse in termini misurati e rispettosi. Al contrario esse si sono tradotte in attacchi personali, orientati a ledere in via diretta l’onore e la reputazione dei soggetti coinvolti. Il titolo in sovraimpressione e le dichiarazioni del dott Bacco come quella che definisce il documentario “una vera e propria farsa fatta dall’ala più estrema dei no vax” sono state pronunciate con un tono manifestamente denigratorio, del tutto privo di quella continenza formale che dovrebbe caratterizzare il legittimo esercizio del diritto di critica».
Il secondo episodio riguarda una vicenda giudiziaria che ha visto protagonista l’infettivologo Matteo Bassetti in tribunale ad Imperia. Bassetti aveva portato in giudizio un ex poliziotto, reo secondo il noto virologo di averlo apostrofato come assassino e di averlo poi aggredito nel corso di un evento al Casinò di Sanremo. Il giudice ha respinto le sue pretese, giudicando come semplice protesta le parole dell’uomo e non come un’aggressione che ad una disamina dei fatti non è stata riscontrata. Ovviamente Bassetti ha stigmatizzato la decisione del giudice fino a spingersi a dire che «forse il giudice condivide le idee dei nox vax», non sapendo evidentemente che quella di apostrofare come no vax un giudice nell’esercizio delle sue funzioni, è un’accusa che potrebbe anche portare ad una condanna per diffamazione, come dimostra un caso di un anno fa che vide coinvolta una giornalista di Repubblica e un giudice del lavoro.
In ogni caso, Bassetti ha lamentato che così facendo «l’odio diventa legittimo». Evidentemente c’è odio e odio per il noto infettivolgo. Ma al momento l’unico che viene riconosciuto dal sistema giudiziario è quello che ha visto vittime altre persone. Da tempo la Bussola sostiene che la vicenda dei danneggiati da vaccino meriti una profonda revisione all’insegna della riconciliazione nazionale. Non sappiamo quando verrà questo momento, ma sappiamo che la giustizia è oggi l’unico percorso rimasto per affermare la verità su quei fatti.
«Noi invisibili, rovinati dal vaccino e traditi dallo Stato»
Invisibili è un pugno in faccia al conformismo vaccinista di medici e tv, al cinismo inoculatorio di Draghi e Speranza, incuranti di fronte al calvario di poveretti sani a cui hanno imposto la siringa. È un calcio al perbenismo clericale della narrazione dell'atto d'amore. Le storie dei danneggiati da vaccino del Comitato Ascoltami diventano un video di dolore e di allarme: c'è chi non riesce neppure a leggere a voce alta, chi ha perso il lavoro, chi dorme seduto per la pericardite. E chi ha avuto una certificazione di effetto avverso, ma la Regione non gli carica il documento.