La Santa Russia e gli Usa socialisti. E c'è poco da ridere
Com’è che alla superfavorita Hillary Clinton, già più a sinistra del suo partito che è di sinistra di suo, rischia di fare le scarpe uno che si dichiara senza peli sulla lingua “socialista”? Bernie Sanders, per giunta, non è un giovanotto appena uscito dai campus ma un ultrasettantenne. Ecco quale sarà il futuro dell'America.
Belgio filo islamico, dava la caccia solo ai cattolici
Anni fa, in pieno scandalo pedofilia, la magistratura belga in cerca di prove contro il clero cattolico profanò persino la tomba del cardinal Suenens. Oggi, le stesse istituzioni ritengono impossibile lo stato d'emergenza. L’odio anticattolico rende ciechi e stolti proprio come lo spirito democratico filoislamico.
Damasco si riprende Palmira, l'Occidente chiacchiera
L’esercito siriano assume il “pieno controllo” del sito archeologico in mano allo Stato islamico. E' stato liberato dalle truppe siriane di Bashar Assad e dalle forze speciali russe mentre l’Occidente piangeva lacrime di coccodrillo per il patrimonio Unesco, per il quale non ha mosso un dito. E anche l'Italia si ricopre di ridicolo.
Che cosa sta preparando l'Isis contro di noi
Contrariamente ad altri gruppi terroristici, l'Isis ha un suo progetto politico di lungo termine che prevede la conquista a tappe, oltre che del Medio Oriente, anche dell'Europa. E di Roma in particolare. Il programma è scritto nero su bianco ed è pubblico. "Black Flags from Rome" è un progetto e un manuale al tempo stesso. E ci permette di capire cosa ci attende.
Una firma per bloccare la tassa che finanzia l’aborto
L’Organizzazione delle Nazioni Unite sta cercando d’imporre al mondo una odiosa tassa globale per finanziare l’aborto in barba alle nostre e il Catholic Family and Human Rights Institute (C- Fam) in collaborazione con LifeNews.com, lancia una petizione online per fermarla. Intervista a Austin Ruse, fondatore del C-Fam.
Dichiariamo guerra all'Isis E non lo combattiamo
Uno dei paradossi più stridenti dell'ultima ondata di terrorismo è che: noi europei abbiamo dichiarato guerra all'Isis due anni fa, vi abbiamo partecipato con il minimo indispensabile di forze aeree e non abbiamo preso contromisure efficaci per difenderci dalle inevitabili rappresaglie. E' il caso del Belgio che partecipa alla Coalizione e pare non essersene neppure accorto.
Troppo ambigue quelle condanne islamiche al jihad
Dopo gli attentati di Bruxelles, ennesima tragedia sul suolo europeo, arrivano immancabili anche le condanne della galassia di organizzazioni che fanno capo ai Fratelli Musulmani. Sono condanne limitate e opportunistiche, però. Le stesse organizzazioni si sono infatti espresse anche a favore della lotta armata in altre circostanze. Manca una condanna al jihad in sé.
Bruxelles e non solo: due attentati alla settimana
Dall'inizio del 2016, i gruppi armati jihadisti hanno compiuto, in media 2 attentati alla settimana. I riflettori dei media si accendono soltanto quando sono coinvolti cittadini occidentali, come nel caso degli attentati in Costa d'Avorio e Burkina Faso. Ma sarebbe un errore trascurare il fenomeno, perché il terrorismo in Africa è strettamente collegato a quello in Europa.
La guerra globale che il jihadismo ci ha dichiarato
Bruxelles è purtroppo solo l'ultimo di una serie di attentati e attacchi portati a termine dai gruppi jihadisti in tutto il mondo. Se ne contano 2 a settimana, solo dall'inizio di quest'anno. Ma dalle organizzazioni politiche islamiche non arriva alcuna condanna chiara, ma tanti troppi distinguo sulla legittimità della lotta armata jihadista.
Obama e l'assist ai dissidenti in casa di Castro
Nell'ultimo giorno della sua visita a L'Avana il presidente Usa ha espresso parole chiare a favore degli oppositori: «Tutti devono avere lo stesso peso di fronte alla legge e il diritto di dire quello che pensano senza paura, di criticare i loro governi, organizzarsi senza essere arrestati, praticare la loro fede pubblicamente, oltre a scegliere il loro governo con elezioni democratiche».
Pillitteri: "Chi doveva prevenire ha scelto di non vedere"
Martino Pillitteri, corrispondente del sito Vita International da Bruxelles, spiega a La Nuova Bussola Quotidiana come la città ha vissuto il suo giorno nero degli attentati. E come la minaccia islamista si sia formata nel corso dei decenni, ignorata dalle autorità nel nome di un fallimentare progetto di integrazione a Molenbeek.
I fattori scatenanti del jihad in Belgio
Che cosa spinge un giovane nato e cresciuto in Belgio a diventare un jihadista? La domanda diventa urgente dopo gli attentati all'aeroporto e alla metropolitana nella capitale d'Europa. I fattori scatenanti sono un'overdose religiosa, ma anche disagio, disoccupazione, ghettizzazione e schizofrenia identitaria.