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Islam

Diventa virale in Pakistan il video di un ragazzo cristiano che sotto minaccia rifiuta di abiurare

Un gruppo di ragazzi musulmani ha minacciato e malmenato il giovane per costringerlo a recitare il credo islamico. Un presentatore televisivo ha diffuso il video sui social network

 

In Pakistan il video di un gruppo di ragazzi musulmani che minacciano e malmenano un giovane cristiano per indurlo ad abiurare ha portato all’attenzione generale il problema degli abusi, delle violenze e degli atti di intolleranza che i cristiani subiscono nel paese, frequenti anche perché spesso gli autori restano impuniti. Il video, riporta l’agenzia AsiaNews, riprende il ragazzo mentre gli viene ingiunto di recitare la shahada, la formula del credo islamico: “il ragazzo cristiano continua a rifiutarsi dicendo che per nulla al mondo reciterà il credo musulmano, rifiutando la fede cristiana. I ragazzi musulmani cominciano allora a minacciarlo dicendogli che andrà incontro a pesanti conseguenze. Ma anche allora, il ragazzo cristiano dice di no, e afferma che è suo diritto mantenere la sua fede e che è pronto a subire tutte le conseguenze, ma non abbandonerà la sua religione”. A diffondere il video sui social network è stato un presentatore dell’emittente cristiana internazionale Glory TV, Taskeen Khan, che ha denunciato il tentativo di conversione forzata e presentando il video si è domandato se le autorità troveranno i colpevoli e li puniranno come prevede la legge. Il Pastore Irfan James ha commentato l’accaduto ricordando che nel paese a maggioranza musulmana troppo spesso i giovani islamici minacciano i cristiani, prendono in giro la fede cristiana senza che le autorità intervengano e prendano provvedimenti: “se denunciamo questi casi, i colpevoli se la cavano chiedendo scusa e dicendo che lo hanno fatto in modo non cosciente. Se un cristiano fa qualcosa di simile, subito viene accusato di blasfemia e si accusa di colpevolezza tutta la comunità cristiana del luogo: stuprano le nostre donne, uccidono la nostra gente, distruggono o bruciano le nostre proprietà. Noi desideriamo che la nostra costituzione e la nostra legge ci tratti da eguali, nella giustizia, e che i colpevoli vengano processati”.