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IL DDL FAMIGLIA

Diritti anche per la famiglia: dal fisco ai mutui la Lega prepara la svolta

Verte sul concetto di famiglia come portatrice di diritti l’ampio disegno di legge presentato dalla Lega in questo avvio di legislatura per la tutela della famiglia e della vita nascente. Vi si trova anche il diritto del concepito ad essere considerato componente della famiglia. Dalle culle per la vita al quoziente famigliare, la Bussola ha letto il Ddl Romeo appena presentato al Senato. 

Famiglia 20_10_2022

Verte sul concetto basilare di famiglia come portatrice di diritti l’ampio disegno di legge presentato dalla Lega in questo avvio di legislatura e chiamato “Disposizioni per la tutela della famiglia e della vita nascente, per la conciliazione tra lavoro e famiglia e delega al Governo per la disciplina del fattore famiglia”.

Si tratta di un corpus legislativo articolato che il Carroccio aveva presentato anche nella scorsa legislatura, primo firmatario Massimiliano Romeo, il 15 marzo 2021, ma che non aveva avuto alcun seguito.

Con l’inizio della nuova legislatura, Romeo, che è stato confermato nel suo ruolo di capogruppo in Senato, ha depositato di nuovo quel disegno di legge e la speranza è che buona parte dei 45 articoli possano essere approvati o come emendamenti alla legge Finanziaria o come articoli di provvedimenti specifici del governo. Le mutate condizioni politiche della maggioranza scaturita dalle elezioni del 25 settembre e l’arrivo di un nuovo ministro della famiglia potrebbero lanciare una vasta campagna di politiche famigliari ed è per questo che il ministero attualmente è conteso tra Lega e Fratelli d’Italia che sono i due partiti che più si stanno impegnando nel segmento famiglia. Impossibile ad oggi dire qualcosa di certo sul nome che la maggioranza sceglierà.

Per il momento bisogna prendere atto delle iniziative di legge che sono state depositate con l’apertura dei “cancelli” di Montecitorio e l’insediamento di deputati e senatori.

Il Ddl Romeo, in particolare, tocca diversi aspetti ma insiste su un concetto: quello di famiglia come portatrice di diritti. In un’epoca in cui i nuovi diritti vengono strombazzati con il clacson dell’ideologia, il Ddl ha il merito di ricordare che, dalla Costituzione alla legge naturale, alla famiglia devono essere riconosciuti dei diritti che anni di politiche antinataliste gli hanno negato.

Le principali finalità del Ddl, già dall’articolo 1, sono: il riconoscimento della famiglia come soggetto sociale fondamentale, come società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, titolare di diritti, doveri e prerogative, il riconoscimento della funzione sociale dell’educazione dei figli da parte della madre e del padre in qualità di figure genitoriali, l’affermazione del diritto di tutte le persone a formare una famiglia e il riconoscimento del diritto del minore ad avere una famiglia, sia essa quella di origine, adottiva o affidataria.

Sulla figura dei minori, c’è un passaggio di notevole importanza, che non può non essere collegato al Ddl Gasparri sui diritti del concepito. «Riconoscere il concepito quale componente a tutti gli effetti della famiglia». Si tratta di un comma inserito nell’articolo 18 riferito alla delega al Governo per la disciplina del fattore famiglia. È una misura che ha evidentemente finalità fiscali, ma che non può non essere colta come una vera e propria svolta rispetto al passato. Di diritto del concepito si parla anche nell’articolo 39 rivolto alla “tutela della maternità e del concepito” e che prelude alla successiva riforma dei consultori famigliari: “Riformare i consultori familiari al fine di dimostrare nei fatti una particolare atten­zione e sensibilità ai diritti dei minori e della famiglia tutelando il valore sociale della genitorialità e del concepito”, si legge.

Il corpus legislativo è però molto altro ancora.

Si propone lo scopo di «sostenere la famiglia quale nucleo fondamentale della società; incentivare la natalità attraverso strumenti di sostegno economici; prevedere il formale riconoscimento giuridico della famiglia, intesa come centro autonomo di imputazione di diritti e di doveri; affermare il principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e il riconoscimento del ruolo di rappresentanza delle associazioni familiari che vengono istituite come enti di Terzo Settore; introdurre un sistema fiscale basato sul fattore famiglia».

Si va dalle “culle per la vita” alla rivoluzione fiscale per carichi famigliari attraverso il Fattore famiglia e il quoziente famigliare. E ancora: l’istituzione di un fondo per giovani famiglie, edilizia agevolata, mutui garantiti e agevolati per gli under 40, finanziamento per l’acquisto di automobili, la revisione del meccanismo Isee che tenga conto davvero dei carichi famigliari de genitori portatori di reddito. E infine: misure nell’ambito lavorativo per la conciliazione dei tempi casa-lavoro e servizio socioassistenziali.

«Abbiamo anzitutto riconosciuto il principio che la famiglia è portatrice di diritti», ha spiegato Romeo alla Bussola. Ma come si concretizzerà questo disegno di legge? «Si possono percorrere diverse strade: o presentare in blocco tutto il pacchetto e seguire l’iter oppure sostenere l’approvazione di ogni articolo come emendamento alla Finanziaria o parte di un decreto governativo. Lo valuteremo non appena si entrerà nel vivo, anche con gli alleati».

Molto dipenderà dalla calendarizzazione che sarà decisa dall’ufficio di presidenza, ma con l’insediamento di La Russa questo non dovrebbe essere un ostacolo.

«L’obiettivo è approvare quanti articoli possibile anche in provvedimenti legislativi diversi, si tratta di un testo unico sulla famiglia, che ambisce ad essere una stella polare per l’azione di governo della Lega e mi auguro di tutta la maggioranza».