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Ankara

Cresce in Turchia l’ostilità nei confronti dei rifugiati siriani

La popolazione è sempre più insofferente della presenza di milioni di siriani tanto più adesso con la prospettiva di una possibile ondata di rifugiati dall’Afghanistan

Migrazioni 31_08_2021

In Turchia cresce l’insofferenza nei confronti dei numerosi rifugiati siriani. Uno dei più recenti e gravi episodi di intolleranza si è verificato nella notte dell’11 agosto quando nella capitale Ankara, al diffondersi della notizia che un rifugiato siriano aveva accoltellato due turchi durante una rissa uccidendo un ragazzo di 18 anni, più di mille persone si sono riversate su Altindag, un quartiere abitato da emigranti e rifugiati siriani, cantando slogan anti siriani e islamisti. Nei disordini durati ore sono state incendiate molte automobili, case e negozi di proprietà siriana sono stati depredati e fatti oggetto di atti vandalici. A stento, ma c’è chi dice senza impegnarsi molto, la polizia è riuscita a mettere fine alle violenze. L’ostilità della popolazione turca nei confronti dei siriani è alimentata dai numerosi politici che chiedono maggiori restrizioni per gli stranieri. A peggiorare la situazione di recente è stato l’arrivo di migliaia di afghani. I rifugiati siriani in Turchia sono oltre 3,6 milioni. Salvo circa l’1,6 per cento che è ospitato in campi profughi, tutti gli altri abitano a Istanbul, Ankara, Izmir e in altre città. A peggiorare il clima di tensione, tanto più da quando il paese è in recessione economica, contribuisce il fatto che, oltre ai molti siriani regolari, vivono illegalmente in Turchia tanti siriani che non sono registrati nel sistema di protezione temporanea e che sono privi di permesso di soggiorno. Un altro problema è dato dai numerosi siriani regolari che, invece di risiedere nelle province nelle quali sono stati registrati, si trasferiscono senza autorizzazione nelle principali città.