Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
Catastrofismi

"Ci sarà una nuova pandemia". Parola di AstraZeneca

Le sconcertanti "profezie" della scenziata Sarah Gilbert sulla prossima pandemia. Che ancora non sappiamo nemmeno quale virus avrà, ma deve essere già assodato che ci sarà. Per forza, detto da lei, che ha lavorato al vaccino AstraZeneca.... 

Attualità 16_12_2021

Non è ancora terminata l’epidemia Covid - anzi, siamo in piena quarta fase - che già si annunciano altre catastrofi sanitarie prossime venture. Facciamocene una ragione: siamo entrati nell’epoca delle pandemie, che in futuro si susseguiranno una dietro l’altra, mantenendoci in uno stato di emergenza continua. A comunicare al mondo questa notizia è stata la professoressa inglese Sarah Gilbert, docente di Vaccinologia presso lo Jenner Institute dell’Università di Oxford, un istituto di ricerca indipendente che deve il suo nome a Edward Jenner, l’inventore della vaccinazione.

Ha inoltre co-fondato Vaccitech, una società di biotecnologia che sviluppa vaccini e immunoterapie per tumori e malattie infettive. Infine, la Gilbert è stata la principale realizzatrice del vaccino AstraZeneca, un vaccino che in Italia è stato messo fuori gioco nella durissima competizione tra aziende farmaceutiche, in un modo ancora poco chiaro, ma che è attualmente il più diffuso al mondo, utilizzato in oltre 170 Paesi.

La Gilbert è un’esperta nello sviluppo preclinico e clinico di vaccini vettoriali virali e ha lavorato sui vaccini contro la malaria. Sul sito dell’Università di Oxford si legge che “la professoressa Sarah Gilbert produce e testa vaccini progettati per indurre risposte delle cellule T da oltre dieci anni, utilizzando principalmente antigeni della malaria e dell’influenza. Molti dei vaccini sviluppati nel suo laboratorio sono passati alla sperimentazione clinica”. Al Jenner Institute, Dame Sarah ha creato un gruppo di ricerca impegnato nel tentativo di creare un vaccino universale contro l’influenza, che sarebbeefficace contro tutti i diversi ceppi.

Tuttavia la scienziata è finita sotto i riflettori negli ultimi giorni per un suo discorso, che è stato trasmesso dalla Bbc, in cui ha dichiarato che il Covid sarà a breve seguito da altre epidemie, che potrebbero essere più contagiose, più gravi e più letali di quella da coronavirus. "Le nostre vite e il nostro mondo sono sotto una grave minaccia" ha detto.

“La prossima epidemia potrebbe essere peggiore. Potrebbe essere più contagiosa, o più letale, o entrambe le cose. Non possiamo permettere una situazione in cui abbiamo passato tutto quello che abbiamo passato e poi scoprire che le enormi perdite economiche che abbiamo subito significano che non ci sono ancora fondi per la preparazione alla pandemia”, ha affermato la ricercatrice, chiedendo maggiori finanziamenti per la preparazione alla pandemia al fine di evitare che i progressi fatti finora vadano persi.

Ma quale sarà l’agente patogeno responsabile della prossima emergenza sanitaria? Marburg? Febbre Gialla? Non si sa. La Gilbert non fa nomi. Il nemico non ha ancora un nome e un volto. Eppure la Gilbert è sicura che qualcosa ci sarà, e questo fa sì che il mondo debba vivere in uno stato di paura permanente. Inoltre, qualunque virus ci aspetti nel futuro imminente, la Gilbert è sicura che ci sarà un solo modo di affrontarlo: un vaccino.

Ha anche chiesto che i rapidi progressi osservati nella fornitura di vaccini e medicinali durante la pandemia diventino la norma. Inoltre, tirando apertamente l’acqua al suo mulino, ha detto che occorre finanziare lo sviluppo di un vaccino antinfluenzale universale per eliminare la minaccia dell'influenza. Potrebbe essere questo il terreno sul quale AstraZeneca andrebbe a prendersi la rivincita su Pfizer?  È possibile, visto che proprio la Gilbert sembra essere in possesso di un know how superiore a quello della concorrenza. Insomma, aspettiamoci nuove minacce, nuove paure, e successivamente nuovi vaccini presentati come la soluzione, e sempre più presentati all’opinione pubblica coma panacea contro le malattie, ridimensionando sempre più le terapie farmacologiche tradizionali.

In chiusura del suo discorso sulle epidemie che verranno, la Gilbert non ha potuto esimersi da un commento sulla variante omicron e sull’efficacia nei suoi confronti dei vaccini, in particolare il suo. E ha ammesso che i vaccini potrebbero essere meno efficaci contro la variante omicron, invitando quindi tutti, compresi i plurivaccinati, ad avere grande cautela. Insomma, due anni dopo gli esordi di Wuhan, siamo ancora di fronte alla prospettiva di chiusure e di lockdown. L’incubo Covid rimane, in attesa poi del successivo.