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UN BEATO DIMENTICATO

Chiesa-mondo, prendiamo esempio da Alcuino

Il rapporto Chiesa-mondo ha sempre offerto temi di riflessione importante per l’evangelizzazione, non solo negli ultimi decenni, ma per tutta la storia della Chiesa. Lo dimostra la rinascita carolingia in cui Alcuino da York ha avuto un merito importante.  

Ecclesia 20_05_2019

Il rapporto Chiesa-mondo ha sempre offerto temi di riflessione importante per l’evangelizzazione, non solo negli ultimi decenni, ma per tutta la storia della Chiesa. Pensiamo ad esempio a quel periodo della storia conosciuto come rinascita carolingia, un periodo di straordinario fervore intellettuale e culturale che coincide con gli anni di regno di Carlo Magno (742-814), che avrà anche enorme importanza per lo sviluppo del canto liturgico della Chiesa romana, che noi chiamiamo canto gregoriano. Questo periodo di grande produzione di cultura cristiana fu anche favorito dal lavoro di grandi menti, tra cui il Beato Alcuino di York, che la Chiesa festeggia il 20 maggio. 

Alcuino nasceva nel 735 a York, da una famiglia nobile. Studiò nella scuola di York, di cui poi divenne direttore. Nel 786 fu chiamato da Carlomagno a dirigere la Schola Palatina e quindi si trasferì in Francia, con il compito di riorganizzare l’educazione. Nel 796 diviene abate del Monastero di San Martino di Tours. Terminerà i suoi giorni a York nel 804. 

Alcuino cercava di instillare la conoscenza anche attraverso giochi matematici. L’attività di Alcuino sarà improntata ad un grande amore per la cultura classica greca e romana.  Per amore di questa cultura scelse anche di chiamarsi Flaccus Albinus. Nel manuale di storia della filosofia medioevale reso disponibile sul sito dell’Università di Siena così viene descritta la sua opera: “La figura di Alcuino si colloca nel contesto della cosiddetta rinascenza carolingia: egli fu infatti il grande esecutore del progetto politico elaborato da Carlomagno e il prototipo di una nuova classe dirigenziale di stampo imperiale. La sua attività si svolse prevalentemente in ambito pedagogico: introdusse infatti un sistema di studi ordinato secondo le sette discipline (trivio e quadrivio), che rappresentavano le sette colonne del palazzo della sapienza”.

Abbiamo spesso ascoltato come certa narrativa vorrebbe far passare la Chiesa cattolica come campione dell’oscurantismo, chiusa in se stessa. In realtà una delle forze più importanti di sintesi culturale è stata proprio la Chiesa cattolica e questo Alcuino lo aveva capito bene. Se si è sicuri della propria identità allora è possibile, anzi auspicabile, integrare quello che è buono in altre culture. Ecco, questa opera di Alcuino fu importante per incamerare ciò che di utile alla evangelizzazione esiste in altre culture.