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IL LIBRO

Cattolici e politica

Il libro autobiografico di Maurizio Lupi fa riflettere sull'impegno dei cattolici in politica tra orgoglio e incertezze sul futuro.

Tra le righe 21_04_2012
Lupi


L’antica massima «primum vivere, deinde philosophari» è stata declinata da Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, in La prima politica è vivere (Mondadori), libro in parte autobiografico e in parte programmatico di un politico dichiaratamente cattolico.

L’outing
dell’onorevole Lupi avviene fin dalle prime pagine, così che il lettore sappia subito con chi ha a che fare: «Io, giovane studente universitario di scienze politiche affascinato dall’incontro con don Giussani e con i tanti amici di Comunione e Liberazione». Non sono molti i cattolici in politica fieri della propria appartenenza. Figlio di emigrati meridionali a Milano («mio padre e mia madre erano operai immigrati prevenienti da Fossacesia, un paesino di 3000 abitanti della provincia di Chieti»), il suo «primo vero lavoro è stato al settimanale “il Sabato” nel 1984». Ecco qui due punti in comune col sottoscritto: anche chi scrive proviene da un paesino meridionale di 3000 abitanti e ha firmato sul Sabato fin dalla sua fondazione. Poi, Lupi scopre che, come diceva Paolo VI, «la politica è la forma più alta ed esigente di carità».

Bello l’apologo medievale
a pag. 21: un cavaliere vede tre tagliapietre all’opera e chiede cosa stiano facendo; il primo risponde di star tagliando una pietra, il secondo dice di star guadagnando per la sua famiglia e il terzo dichiara orgoglioso di star costruendo una cattedrale. Solo il terzo «aveva chiaro lo scopo della sua vita e del suo lavoro». Un’altra affermazione da meditare, a pag. 24. «In fondo la vita dell’uomo si gioca tutta qui, nell’alternativa tra recriminare e vivere». Lupi ha ben chiaro il concetto di sussidiarietà, che la dottrina sociale della Chiesa pone come limite all’invadenza dello Stato: «Da assessore mi colpiva il fatto che il cittadino non fosse protagonista: semmai era colui che riceveva dalle istituzioni la “concessione” a costruire oppure l’”autorizzazione”».

Maurizio Lupi
in tutto il libro mostra di sapere bene che cosa dovrebbe fare un politico cattolico. Ma –diciamo noi- ostano alcuni secoli di piano inclinato, e quel che conta, oggi, non è tanto quel che devi fare quanto quel che ti lasciano fare. Temiamo che un politico cattolico, oggi, non possa altro che disseminare d’inciampi il piano inclinato suddetto. Per rallentare la corsa verso il nulla. Pessimismo, il nostro? Forse solo ottimismo informato.

 



Maurizio Lupi
La prima politica è vivere

Mondadori, pagine 100, euro 17,50.