Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Marco a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Islam

Attaccata una chiesa in Pakistan

Decine di persone armate di bastoni e pistole hanno fatto irruzione in una chiesa mentre si stava celebrando la Messa, seminando il panico

Domenica 16 aprile in Pakistan un gruppo di musulmani ha attaccato la chiesa Voice of Jesus di Khokhar Town, situata nella capitale Islamabad, in quel momento affollata perché si stava celebrando la Messa. Poco prima tre ragazzi musulmani, all’esterno, avevano importunato la giovane figlia del pastore della chiesa, Younas Javed, e alle proteste del fratello invece di smettere lo avevano malmenato per poi andarsene. Forse avranno parlato con i loro genitori dell’accaduto, sta di fatto che dopo circa mezz’ora sono arrivati 40-50 uomini armati di aste di ferro, bastoni e persino pistole con cui hanno sparato in aria per spaventare i fedeli, alcuni dei quali però sono stati colpiti. Gli assalitori hanno profanato la chiesa e se ne sono andati soltanto all’arrivo della polizia che li ha dispersi. Il pastore Younas ha sporto denuncia contro i tre ragazzi e contro ignoti. La polizia ha registrato la denuncia includendo gli atti di terrorismo: un fatto positivo perché, se individuati, i colpevoli non potranno ottenere libertà provvisoria. Un maggiore rigore da parte delle autorità e delle forze di sicurezza è auspicabile, spiega l’agenzia AsiaNews nel dare la notizia, perché stando a quanto riferiscono alcune organizzazioni in difesa dei diritti umani nel paese, a grande maggioranza musulmano, si sta verificando un aumento delle violenze contro le minoranze religiose. Il pastore Rameez Munir, portavoce della chiesa Voice of Jesus, ha dichiarato all’agenzia: “chiediamo al governo di fornire sicurezza alle nostre chiese e di rilasciare licenze per le armi alle nostre guardie. Pratichiamo i nostri riti in modo pacifico, ma queste persone (islamici integralisti, n.d.A.) che promuovono la violenza non rispettano la legge del Paese e ci molestano perché abbiamo una fede diversa. In città questi musulmani sono noti per le loro azioni violente”.