Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Santa Zita a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
Islam

Vicino in Egitto il varo della nuova legge sullo statuto personale dei cristiani

Dopo quasi dieci anni di incontri, discussioni e lavori, il testo dovrebbe presto essere sottoposto alla discussione e al voto del parlamento

In Egitto, paese musulmano, i cristiani, in maggioranza copti ortodossi, sono poco più di dieci milioni su una popolazione totale di oltre 108 milioni. Non sempre la loro vita è facile anche se dal 2014, da quando cioè Abdel Fattah al Sisi è presidente della repubblica, la loro condizione è migliorata grazie all’impegno e alle concrete iniziative del presidente e dei suoi ministri per tutelarne la libertà di religione e i diritti in quanto cittadini. Il testo della nuova legge sullo statuto personale dei cristiani, ormai dal 2021 nella stesura pressoché definitiva, è uno dei risultati conseguiti dopo decenni di attesa. L’attuale ritardo nel sottoporre il testo giuridico al vaglio e all’approvazione del parlamento dipende – lo ha confermato di recente il vescovo copto monsignor Anba Paula – dipende non da problemi di contenuto, ma dal fatto che contestualmente si vogliono apportare degli emendamenti anche alle leggi che definiscono lo statuto personale dei musulmani, dal momento che il presidente al Sisi ritiene urgente rivedere l’intera legislazione nazionale in materia di statuto personale e diritto di famiglia. Il processo di revisione dello statuto personale dei cristiani iniziato nel 2014 – ha spiegato l’agenzia di stampa Fides nel riportare la notizia dell’imminente varo della legge – ha richiesto 16 sessioni di lavoro che hanno visto riuniti esperti, funzionari ministeriali e rappresentanti delle diverse confessioni cristiane. Fin dall’inizio il ministero della giustizia ha sottoposto ai responsabili delle diverse Chiese “una bozza della legge, con la richiesta di studiare il testo e far pervenire in tempo breve le proprie considerazioni in merito. I tempi di stesura della bozza si sono allungati soprattutto per i negoziati volti a garantire la formulazione di un testo che, pur essendo unitario, tutelasse comunque i diversi approcci ecclesiali a materie come la separazione coniugale e il divorzio, regolate in maniera differente dalle varie confessioni cristiane. La bozza del testo legislativo unitario, elaborata in maniera consensuale dai rappresentanti delle diverse Chiese e comunità ecclesiali, era stata consegnata alle autorità governative il 15 ottobre 2020”.