Una donna cristiana vittima di violenza sessuale in Pakistan
L’uomo che da oltre un anno la molestava è entrato a casa sua mentre il marito era assente e l’ha violentata, minacciandola con una pistola

Un nuovo caso di violenza sessuale ai danni di una donna cristiana è stato denunciato in Pakistan. Fatima (un nome di fantasia), sposata e madre di cinque figli, è stata aggredita a casa sua, a Mian Channu, provincia del Punjab, l’11 giugno scorso. Un uomo armato di pistola, che nel rapporto della polizia è stato identificato come Rashid, un musulmano, è entrato in casa e, mentre un complice controllava l’esterno dell’abitazione, l’ha costretta a spogliarsi e l’ha violentata. Alle sue grida il marito che lavorava poco lontano, a un forno di mattoni, è accorso insieme a un loro vicino di casa. L’aggressore si è quindi dato alla fuga, ma è stato individuato e denunciato. Secondo Joseph Janssen, presidente dell’organizzazione internazionale Voice of Justice, quello contro Fatima non è solo un caso di violenza sessuale “Non si tratta solo di stupro – ha spiegato all’agenzia di stampa AsiaNews – è un’aggressione armata e un crimine d’odio. Porteremo questo caso fino a dove sarà necessario, anche davanti alle Corti Superiori. E assicureremo a Fatima sia assistenza legale che supporto psicologico”. Rashid, che ha dei precedenti penali, perseguitava Fatima da oltre un anno, chiedendole di convertirsi all’islam, lasciare il marito e sposarla. Ma nessuno è intervenuto per mettere fine alle molestie. Donne come Fatima, di modesta condizione sociale e appartenenti a minoranze religiose (in Pakistan la maggioranza della popolazione è musulmana), sono vulnerabili. “Il caso di Fatima è un tragico, ma purtroppo noto, esempio dell’intersezione pericolosa tra violenza di genere e persecuzione religiosa – spiega Janssen – la violenza contro le donne delle minoranze non è un fatto isolato: è un’emergenza sistemica per i diritti umani, spesso affrontata con silenzio e inerzia. Queste donne sono isolate, marginalizzate e viste come persone usa e getta. In una società dominata da strutture patriarcali e da una maggioranza religiosa, la loro sicurezza è considerata secondaria”.