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POLITICA

Un sindaco vero non si “incazza”, ma agisce secondo legge

Le esternazioni al TG3 del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, contro i suoi cittadini che avrebbero trasgredito le norme di prudenza dettate dal governo per contrastare il coronavirus, sono indegne di un sindaco. Al contrario, sono i suoi cittadini ad avere ottimi motivi per essere "incazzati" con lui.

Editoriali 10_05_2020

il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nel suo quotidiano e immancabile spot concessogli dal TG3 Lombardia il 7 maggio, si è “incazzato” (la parola è stata usata da lui, in camicia per dare l’idea agli ascoltatori che sta “lavorando”) con i milanesi che hanno “invaso” i Navigli, contro ogni regola di prudenza dettata dai vari DPCM del suo amico Conte. Uscita pubblicitaria e fatta senza vergogna.

Un sindaco non si incazza con i suoi cittadini: se vede che ci sono violazioni di leggi e regolamenti, un sindaco come si deve manda i vigili (anzi, i poliziotti locali) ad elevare contravvenzioni agli indisciplinati). Invece, il sindaco di Milano non fa nulla di tutto ciò (tranne che all’Arco della Pace, dove sono multati alcuni ristoratori che, stando alle distanze stabilite da Mr. Conti, chiedono di potere lavorare invece che fallire). Un sindaco non si “incazza”, ma agisce secondo legge. Il resto è solo propaganda.

Ma, visto che Sala ha lanciato una provocazione (oltre che una minaccia di diventare più cattivo!!!), vorrei dirgli che sono i milanesi ad essere “incazzati” con lui. E lo sono per vari motivi. Lo sono perché sta vivendo di rendita e sta facendosi bello di strutture e iniziative messe in piedi da altri (da giunte di centrodestra, tanto per essere chiari). Sala è stato “lanciato” dalla sindaca Moratti, ha condotto l’EXPO, che è stato ottenuto dalla Moratti e non da lui; parla di una Milano fatta crescere da amministratori che ora ignora se non denigra (Albertini, Moratti, Lupi, Masseroli), all’inizio della pandemia ha tranquillizzato i milanesi, dicendo che Milano non avrebbe chiuso (poi ha chiesto scusa, ma quando un amministratore sbaglia dovrebbe dimettersi, non scusarsi), poi ha cambiato parere ed è diventato un finto cane da guardia della salute milanese, dando sempre la colpa a qualcun altro se qualcosa non funzionava, coperto in modo imbarazzante da Giornaloni e dal TG3. Sappia, Mr, Sala, che i milanesi contraccambiano volentieri l’incazzatura nei suoi confronti.

E già che ci sono, vorrei aggiungere qualche mia “incazzatura”.
Sono “incazzato” con le gestione del TG3 lombardo, che lascia spazio solo a Sala ed ai suoi uomini, senza mai ascoltare il parere dell’opposizione, in questo periodo così delicato. Molto probabilmente il TG3 Lombardia sta violando le regole relative alla mitica “par condicio” e mi stupisco che la competente commissione parlamentare non intervenga, a conferma che viviamo un delicatissimo periodo, nel quale le libertà elementari, compresa la libertà di opinione, vengono pesantemente limitate. Che qualcuno alzi il dito su questa questione.

E sono “incazzato” (ma non troppo, visto che sono implicati alcuni cari amici) anche con l’opposizione (se esiste) di Palazzo Marino, che non sento protestare contro l’atteggiamento generale del sindaco e della sua giunta, che, tra l’altro, approfitta del momento per portare avanti in modo ridicolo e pericoloso la politica pro bici, che sta danneggiando in modo irreparabile molti commercianti, che, d’altro canto, hanno finora avuto un atteggiamento troppo collaborazionista con questa giunta.

Al di là delle legittime “incazzature”, occorre comunque costruire: questo è il compito che attende tutti. Compito per il quale vedo essere molto inadeguato Mr. Sala.