Trasferita allo Stato egiziano la proprietà del monastero di santa Caterina
Lo ha stabilito un tribunale, mettendo fine a una lunga vicenda giudiziaria iniziata all’epoca dei Fratelli Musulmani

La proprietà del monastero di santa Caterina sul monte Sinai, in Egitto, è stata trasferita allo Stato. Diventerà un museo. Lo ha stabilito un tribunale il 29 maggio mettendo fine a una vicenda giudiziaria iniziata prima del 2013, durante gli anni in cui i Fratelli Musulmani erano al potere. I monaci che vi abitano, dice la sentenza, “possono rimanere nel monastero per adempiere ai loro doveri religiosi solo fino a quando il nuovo proprietario, lo Stato egiziano, lo permetterà”. La notizia ha gettato sconforto tra i cristiani, anche se il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha subito diffuso un comunicato in cui ribadisce il suo “impegno a preservare lo status religioso unico e sacro del monastero e a prevenirne la violazione”. Il monastero è stato fondato nel VI secolo dall’imperatore Giustiniano I. È il più antico monastero cristiano abitato ininterrottamente nel mondo. È stato eretto ai piedi del monte Sinai, nel punto in cui Dio è apparso a Mosé nel roveto ardente e gli ha affidato le tavole della Legge. Vi hanno vissuto santi come Giovanni Climaco e Gregorio del Sinai. Custodisce la più grande raccolta di codici e manoscritti dopo quella della Biblioteca vaticana. Sono circa 4.500 volumi in diverse lingue, tra cui figura la Bibbia più antica che risale al IV secolo. Inoltre vi si trovano opere d’arte uniche e circa 2.000 icone bizantine risalenti al V e VI secolo. L’arcivescovo Elpidoforo d’America in un messaggio diffuso dalle reti social ha espresso profonda preoccupazione e profondo dolore per il futuro del monastero: “questa istituzione spirituale – ha detto – ha mantenuto relazioni armoniose con diverse amministrazioni e autorità regionali che hanno costantemente confermato e protetto il suo ordine tradizionale e il suo carattere sacro. Le sue mura sono state testimoni di secoli di devozione e pace tra musulmani, cristiani ed ebrei. Il monastero trascende i confini religiosi e simboleggia una eredità condivisa dall’umanità”.