Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Marco a cura di Ermes Dovico

Risurrezione

Il Compianto del Bellini, promessa della Risurrezione
arte sacra

Il Compianto del Bellini, promessa della Risurrezione

In mostra a Milano la tavola del pittore veneziano, in cui il dramma della morte di Cristo si staglia su un cielo luminoso, segno della speranza di un bene che si affermerà solo nel mistero della Pasqua.


L'acquamazione: ultima frontiera della sepoltura green
il corpo rifiutato

L'acquamazione: ultima frontiera della sepoltura green

Ambientalisti anche da morti: persino la cremazione è ormai sorpassata, adesso il caro estinto viene messo direttamente a bollire. Diminuiscono le emissioni, ma anche il rispetto di corpi destinati a risorgere.


In California il "caro estinto" diventerà concime
IL MORTO FINISCE NELL'ORTO

In California il "caro estinto" diventerà concime

Il governo californiano offre un'alternativa "green" alla sepoltura, permettendo di trasformare le salme in fertilizzante. Perdendo di vista l'eternità e la risurrezione della carne, persino quel rispetto dovuto ai defunti, caratteristico di ogni cultura umana, cede sotto i colpi di un imbarbarimento travestito da ecologismo e utilitarismo.

 


Risurrezione, è il fondamento indispensabile della nostra fede
OTTAVA DI PASQUA

Risurrezione, è il fondamento indispensabile della nostra fede

Pubblichiamo alcune pagine tratte dal libro di Vittorio Messori "Dicono che è risorto", (editrice Ares), riedizione rivista del libro uscito per la prima volta nel 2000. Si tratta di una vera e propria «indagine sul sepolcro vuoto di Gesù», come ci indica il sottotitolo, una lettura storica e teologica delle testimonianze dei Vangeli che la liturgia ci presenta in questi giorni.
- LIBERTÀ RELIGIOSA E PANDEMIA NELLA PASQUA DEL PAPA, di Nico Spuntoni


Poema della Croce, Alda Merini spiega come trionfò Cristo
VITTORIA SULLA MORTE

Poema della Croce, Alda Merini spiega come trionfò Cristo

La Croce e Cristo crocifisso rappresentano la testimonianza più visibile e concreta del cristianesimo, di cui Alda Merini amava «la dimensione dell’incarnazione». Anche lei, per anni in manicomio, aveva vissuto la sofferenza sulla propria pelle. Ma lì, in quel dolore, aveva incontrato Dio. E nel suo Poema della Croce ricordò da dove passano l’Amore e la Resurrezione


Il miracolo di Gazzaniga, tra Maria e il sangue del Figlio
PER RISORGERE

Il miracolo di Gazzaniga, tra Maria e il sangue del Figlio

Era il 5 agosto 1666, festa della Madonna della Neve, quando i fratelli Peracchi videro fuoriuscire del sangue da una pagnotta. Pentiti di aver lavorato in giorno festivo, fecero erigere una cappella. Quel miracolo, dalla forte simbologia eucaristico-mariana, è segno di speranza per un’area molto colpita dal Covid e dovrebbe essere più onorato in tutta la Diocesi di Bergamo. Specie nel mese di luglio, dedicato al Preziosissimo Sangue.


“Gesù non sta quieto nel sepolcro, perché è Lui la fonte della nostra gioia»
LA PASQUA CON IL CARDINALE BIFFI

“Gesù non sta quieto nel sepolcro, perché è Lui la fonte della nostra gioia»

«Pasqua è l’inizio del Regno di vita e di libertà, instaurato con il sacrificio e la gloria di Cristo», che le potenze mondane, oggi come 2.000 anni fa, vogliono tenere chiuso e quieto nel suo bel sepolcro. «A ben guardare, così avviene anche alla Chiesa, che è il “Cristo totale” che cammina nella storia. Molti ossequi, purché non disturbi». Ma il Crocifisso «non è fatto per lasciare tranquilli» perché la Pasqua, di cui si è perso il senso, è «il riconoscimento che c’è ed è vivo un Signore dell’universo e dei cuori», «sorgente inesauribile di speranza e di gioia». Da un’omelia, attualissima, del compianto cardinale Giacomo Biffi.
- «GIORNO CHE NON È SIMILE AD ALTRI GIORNI», di Fabio Piemonte


Il Gesù della Trasfigurazione secondo il Beato Angelico
IL BELLO DELLA LITURGIA

Il Gesù della Trasfigurazione secondo il Beato Angelico

Per perfezione compositiva e sofisticata resa del colore e della luce, l’affresco della Trasfigurazione, custodito al Museo di San Marco (Firenze), è da sempre attribuito all’Angelico. Il Cristo è ieratico, come appare nelle icone bizantine. Si erge, maestoso, in piedi su un’altura rocciosa, le braccia spalancate a preannunciare la croce. La luce Lo trasfigura a tal punto che sembra di udire le parole dei Vangeli: «Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo!».