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Sissi, sceneggiata in cui la storia è un optional

Personaggi improbabili, falsi storici e ricostruzioni impossibili. Lo sceneggiato Sissi in onda su Canale 5 fa acqua da tutte le parti. Sopratuttto storiche. 

Cinema e tv 30_12_2021

Preceduto da gran strombazzìo di anteprime, il 28, Canale5 ha mandato in onda le prime due puntate del super-sceneggiato tedesco Sissi. Nell’accingermi alla visione mi chiedo se, dati i mezzi odierni, supererà la trilogia d’antan e besteller con Romy Schneider. Che, quanto a repliche, fa pari con Don Camillo, il che testimonia del gradimento generazionale. Ora, la Schneider, almeno, era austriaca, mentre la fiction attuale è germanica. Boh, forse gli austriaci non avevano i soldi bastanti. Così, guardo.

E subito mi rendo conto che non ci siamo, non ci siamo affatto. La prima scena, dico la prima, dopo una carrellata sull’alluce valgo della protagonista si apre sulla duchessa Elisabetta di Wittelsbach detta Sissi che si masturba sul letto. Geniale, complimenti allo sceneggiatore. Forse i tedeschi non amano molto gli austriaci? O i luterani non amano i bavaresi cattolici? Boh. Ognuno ha i meridionali suoi.

Andiamo avanti. Ecco un improbabile (il vero Franz Josef era bello) Francesco Giuseppe che, sordo alle suppliche della famigliola del condannato, fa impiccare sotto ai suoi occhi un ribelle ungherese. Tutte le prime due puntate lasciano intendere che il Kaiser austroungarico è un odiato tiranno e i patrioti magiari (e italiani) gemono sotto il suo spietato tallone. Falsi storici. Che, se li si fa notare, gli autori si trincerano in genere dietro il seguente ragionamento: una fiction non è un documentario. Giusto, infatti può essere anche una impunita diffamazione.

Ma andiamo avanti. La moglie dell’impiccato gli lancia una maledizione, che evidentemente servirà da filo conduttore per il resto della fiction. In effetti, la vita privata di Francesco Giuseppe fu quanto mai disgraziata, ma proprio perché aveva sposato Sissi, anziché la di lei sorella cui era pure stato promesso. Sissi era, sì, romantica, ribelle e capricciosa, ma proprio per questo del tutto inadatta a fare l’imperatrice in un momento storico così delicato. Suo figlio Rodolfo, infatti, si suicidò per motivi romantici. Francesco Giuseppe vide suo fratello Massimiliano fucilato in Messico da massoni foraggiati dagli Usa. L’altro erede, Ferdinando, finì sparato a Sarajevo.

Ma Dio volle che il Sacro Romano Impero chiudesse in grazia con Carlo I, beato, che seppe scegliersi la moglie giusta, Zita (in attesa di beatificazione). L’ultima sorellina di Sissi, Sofia, sposò il nostro Francischiello, e, almeno lei, si diportò bene: non lasciò il marito per fare la turista, ma lo spalleggiò fino all’ultimo esponendosi alle cannonate piemontesi.

E torniamo alla fiction. Inutilmente teatrale l’umiliazione pubblica della sorella di Sissi, posposta a quest’ultima. Un imperatore non aveva bisogno di sceneggiate, bastava facesse sapere al suocero, in camera caritatis, che aveva cambiato idea. Altro: Sissi che cavalca di notte da sola da Monaco a Vienna? Ma per favore. L’imperatore che, con tanto di scorta appresso, fa sgombrare un bordello della capitale per andarci lui? In pubblica piazza? E non poteva farsi venire le prostitute a palazzo da entrata secondaria?

Ma la meglio è questa: Sissi, ansiosa di apprendere le pratiche erotiche in vista delle nozze, si accorda con la meretrice preferita dal futuro marito perché le faccia scuola. Poi, dopo le nozze, la agghinda da contessa e se la porta dietro come dama di compagnia, dopo aver convinto il duca suo padre circa i quarti di nobiltà (falsi) della suddetta. E il duca di Baviera non aveva modo di informarsi su quella lì, visto che la figlia aveva scartato tutte le nobili (vere) propostele e optato per una sconosciuta? Ovviamente, quando il neo-marito vede la «dama personale» di sua moglie, la riconosce. Ma fa finta di niente. Perché? Lo sapremo nelle prossima puntata. Sempre che, a questo punto, abbiate voglia di vederla.