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L'EDITORIALE

Quello sguardo che ci salva

Dobbiamo invocare la fede, convertirci, ha detto il card. Bagnasco. Vale anche davanti alla rappresentazione teatrale oggetto di forti polemiche.

Editoriali 24_01_2012
Salvator Mundi - Antonello da Messina
Il problema della Chiesa è la fede. Ieri lo ha ripetuto il presidente della Conferenza Episcopale italiana (Cei), cardinale Angelo Bagnasco, citando Benedetto XVI nella prolusione al Consiglio Permanente della Cei. Vale a dire che ogni fatto che accade, ogni aspetto della realtà, è un’occasione per convertirsi, per sollevare lo sguardo verso Dio – “da dove mi verrà l’aiuto” -, per fare esperienza dell’amore di Cristo.

E’ con questo spirito che desideriamo vivere anche questi giorni, in cui sarà rappresentato a Milano lo spettacolo teatrale “Sul concetto di volto del Figlio di Dio”, opera di cui tanto si è parlato nelle ultime settimane per i suoi contenuti blasfemi. Anche noi ne abbiamo parlato: abbiamo dato un giudizio chiaro sul contenuto dello spettacolo («inappellabilmente negativo», come ha scritto monsignor Luigi Negri); abbiamo indicato valore e limiti di una reazione pubblica invitando soprattutto a unirsi a messe e preghiere di riparazione organizzate in diverse parti d’Italia; abbiamo anche spiegato il valore che la Chiesa da sempre ha dato ai gesti di riparazione.

Ma siamo anche coscienti che la nostra conversione, la nostra domanda al Signore perché ci dia «più fede», non può fondarsi su una pur giusta reazione al brutto e al male. Per muoverci abbiamo bisogno di vedere una Bellezza, abbiamo bisogno di incontrare persone vere che ci suscitano il desiderio di essere come loro, abbiamo bisogno di incrociare un volto, uno sguardo che ci faccia percepire di essere amati totalmente e gratuitamente.

Per questo motivo ognuno di questi cinque giorni, a partire da oggi, in cui sarà rappresentato lo spettacolo a Milano, proporremo un Volto di Cristo così come l’arte cristiana ce lo ha tramandato nei secoli. A guidarci in questo itinerario sarà suor Maria Gloria Riva, nostra collaboratrice e grande esperta di arte: partiamo oggi dal Volto di Manoppello, che è anche il modello che ha usato Antonello da Messina per dipingere quel Salvator Mundi oggetto di oltraggio nello spettacolo in questione.

Ma da questo momento vogliamo lasciare la polemica, soltanto specchiarci nella Bellezza di questo Volto, perché anche noi possiamo esserne un riflesso per coloro che incontriamo.