Leone XIV: «La misericordia di Dio, l'unica via per la pace»
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Il Papa ha celebrato a Castel Gandolfo la solennità dell'Assunzione di Maria, definendo la Vergine «quell'intreccio di grazia e libertà» che ci dà fiducia. Prevost ha quindi affidato alla sua intercessione la preghiera per la pace, spiegando che solo nella misericordia di Dio «è possibile ritrovare la via della pace».
- Cento giorni da Leone, Borgo Pio

Prima solennità dell'Assunzione sul trono di Pietro per Robert Francis Prevost. Una giornata vissuta all'insegna della tradizione ripristinata, quella di celebrare la Messa per i parrocchiani di Castel Gandolfo. Ieri mattina Leone XIV è arrivato per la seconda volta nella chiesa di San Tommaso da Villanova, al centro di piazza della Libertà, accolto dal vescovo di Albano, monsignor Vincenzo Viva. È lui che, prima del conclave, ha fatto conoscere i Castelli a Prevost in vista della presa di possesso come cardinale titolare della diocesi suburbicaria di Albano. Poi la Provvidenza ha voluto che l'agostiniano di Chicago tornasse in questi luoghi tanto cari a Paolo VI e Benedetto XVI come loro successore.
Nell'omelia Leone ha detto che «in Maria di Nazaret c’è la nostra storia, la storia della Chiesa immersa nella comune umanità» e che «il suo Magnificat rafforza nella speranza gli umili, gli affamati, i servi operosi di Dio». Il Papa ha riflettuto su una certa tendenza al letargo della fede: «A volte, purtroppo, dove prevalgono le sicurezze umane, un certo benessere materiale e quella rilassatezza che addormenta le coscienze, questa fede può invecchiare. Allora subentra la morte, nelle forme della rassegnazione e del lamento, della nostalgia e dell’insicurezza». Al contrario, invece, la Chiesa «vive nelle sue fragili membra, ringiovanisce grazie al loro Magnificat». L'esempio arriva ancora oggi. Il Pontefice ha citato le «comunità cristiane povere e perseguitate, i testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto, gli operatori di pace e i costruttori di ponti in un mondo a pezzi sono la gioia della Chiesa» e «sono la sua permanente fecondità, le primizie del Regno che viene».
Riguardo alla solennità di ieri, Leone ha osservato che «Maria è quell’intreccio di grazia e libertà che sospinge ognuno di noi alla fiducia, al coraggio, al coinvolgimento nella vita di un popolo». Nonostante il caldo, una folla delle grandi occasioni nella piccola piazza della Libertà ha atteso la fine della celebrazione per salutare il Papa e ascoltare l'Angelus, ancora una volta recitato dal portone del Palazzo Apostolico. Introducendo la preghiera, Leone ha citato alcuni insegnamenti della Lumen Gentium su Maria e subito dopo la Divina Commedia con la preghiera “Figlia del tuo Figlio” che Dante Alighieri mette sulla bocca di san Bernardo di Chiaravalle. Dopo la recita, il Pontefice ha affidato «all’intercessione della Vergine Maria, assunta in cielo» la preghiera per la pace.
Poi ha citato il suo predecessore Pio XII che nella Munificentissimus Deus proclamava il dogma dell'Assunzione di Maria nel 1950. Pacelli scriveva che «vi è da sperare che tutti coloro che mediteranno i gloriosi esempi di Maria abbiano a persuadersi sempre meglio del valore della vita umana», e auspicava che mai più si facesse «scempio di vite umane, suscitando guerre». Un passaggio della costituzione dogmatica che torna d'attualità nella giornata del vertice Trump-Putin in Alaska e mentre continua a preoccupare la situazione umanitaria a Gaza. «Quanto sono attuali queste parole – ha commentato il Papa –, ancora oggi purtroppo ci sentiamo impotenti di fronte al dilagare nel mondo di una violenza sempre più sorda e insensibile ad ogni moto di umanità». Questo però non deve indurre a smettere di sperare perché, ha detto Leone XIV, «Dio è più grande del peccato degli uomini». «Con Maria – ha concluso il Pontefice prima di salutare i pellegrini – crediamo che il Signore continua a soccorrere i suoi figli, ricordandosi della sua misericordia. Solo in essa è possibile ritrovare la via della pace». Il Santo Padre si è fermato a pranzo nella canonica della parrocchia pontificia e ha ricevuto l'invito dal parroco per presenziare (nel prossimo agosto) alla festa della Madonna del Lago. Ai piedi del lago Albano c'è infatti la chiesa Madonna del Lago consacrata da san Paolo VI esattamente 48 anni fa e in cui poi sarebbe tornato anche san Giovanni Paolo II.