Leone XIV: con voi cristiano, per voi vescovo... e romano
Ieri la cattedrale di Roma per la prima volta ha ricevuto il nuovo successore di Pietro. Che nel corso della giornata ha più volte citato Sant'Agostino. Con una "integrazione".

«Con voi sono cristiano, per voi vescovo»: la frase di Sant'Agostino citata da Prevost sin dalla sua prima apparizione in vesti papali è ritornata più volte ieri (e integrata in senso romano), assumendo un senso del tutto particolare nel giorno in cui il successore di Pietro prendeva possesso della "sua" cattedrale di San Giovanni in Laterano. «Appena dopo l’elezione, ricordavo ai fratelli e alle sorelle convenuti in Piazza San Pietro che sono con loro cristiano e per loro vescovo: a titolo speciale, oggi posso dire che per voi e con voi sono romano!», ha detto Leone XIV durante la prima tappa ai piedi del Campidoglio, dove il nuovo Papa ha ricevuto l'omaggio della città di Roma rappresentata dal sindaco Gualtieri, come da tradizione (recente, pur riprendendo una delle tappe dell'antica "cavalcata papale"). E come da tradizione ancora una volta era in abito corale, che si può considerare pertanto felicemente ripristinato nelle occasioni che lo richiedono.
È tornato a evocarla durante la Messa in Laterano dichiarandosi disposto a mettersi«per quanto mi sarà possibile, in ascolto di tutti, per apprendere, comprendere e decidere insieme: “cristiano con voi e Vescovo per voi”, come diceva Sant’Agostino». Un'omelia in cui Leone XIV ha ripreso vari predecessori, a partire da San Leone Magno («Tutto il bene da noi compiuto nello svolgimento del nostro ministero è opera di Cristo; e non di noi, che non possiamo nulla senza di lui, ma di lui ci gloriamo, lui da cui deriva tutta l’efficacia del nostro operare»). E ha poi citato le parole di San Pio X, ricordate dal Beato Giovanni Paolo I che nell'analogo rito in Laterano nel 1978 «così salutava la sua nuova famiglia diocesana: "San Pio X – diceva – entrando patriarca a Venezia, aveva esclamato in San Marco: 'Cosa sarebbe di me, Veneziani, se non vi amassi?'. Io dico ai romani qualcosa di simile: posso assicurarvi che vi amo, che desidero solo entrare al vostro servizio e mettere a disposizione di tutti le mie povere forze, quel poco che ho e che sono". (...) Anch’io vi offro “quel poco che ho e che sono”, e lo affido all’intercessione dei Santi Pietro e Paolo e di tanti altri fratelli e sorelle la cui santità ha illuminato la storia di questa Chiesa e le vie di questa città».
Al termine della celebrazione il Papa si è affacciato dalla loggia centrale della Basilica lateranense per benedire la citta di Roma. Quindi la tappa conclusiva della giornata a Santa Maria Maggiore (e una nuova benedizione dalla loggia) «per rinnovare questa devozione a Maria, Salus Popoli Romani, che ha accompagnato tante volte il popolo di Roma nelle sue necessità».