Le fobie della Treccani
La Treccani nella definizione di "omofobia" usa criteri definitori ben diversi rispetto alla descrizione di altre fobie.

Dal vocabolario Treccani:
«Aracnofobìa. In psichiatria, paura morbosa dei ragni».
«Agorafobìa. Timore ossessivo per l’attraversamento di una piazza o di uno spazio aperto: può essere sintomo di psicastenia».
«Aerofobìa. Nel linguaggio medico, terrore delle correnti e degli spostamenti d’aria (è sintomo precoce della rabbia nell’uomo)».
Poi andiamo a leggere cosa dice la Treccani in merito al termine “omofobia”.
«Omofobia. Paura dell’omosessualità, sia come timore ossessivo di essere o di scoprirsi omosessuale, sia come atteggiamento di condanna dell’omosessualità».
Si nota subito, paragonando la voce “omofobia” alle altre fobie, che la definizione è ideologica. Nelle altre fobie si parlava di paura e solo di paura o terrore. Nel caso dell’omofobia è vero che si parla di paura, ma nel primo caso indicato dalla Treccani il termine “omofobia” può avere un suo fondamento – paura di scoprirsi omosessuale – ma nel secondo caso il termine “paura” viene accostato indebitamente ad un atteggiamento di condanna. Perché la condanna dell’omosessualità dovrebbe coincidere con uno stato d’animo di paura? Anzi, come può essere che la paura consista in una condanna? Semmai, volendo fare i generosi, la condanna potrebbe derivare, essere motivata dalla paura. Ma non è ciò che ha detto la Treccani, la quale indica una equivalenza tra paura e condanna, non indica la paura come causa efficiente della condanna. E anche quando la paura generasse condanna, non è detto che tutte le condanne siano motivate dalla paura, cosa che, con una esegesi alquanto benigna della definizione della Treccani, invece quest’ultima potrebbe far intendere: se c’è condanna il motivo è dato solo dalla paura.
Temiamo fortemente che anche la Treccani si è piegata al gaiamente corretto, mancando di rigore scientifico. Sì, siamo affetti da treccanifobia e la Treccani è invece affetta dal timore di ricevere accuse di discriminazione. La veritàfobia.