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FRANCIA

Indottrinamento a scuola, la "Vandea" di media e genitori

Francia alle prese con l'indottrinamento scolastico cui sono sottoposti i bambini. Le Figaro punta il dito contro il Ministero e intervista Bari Weiss, simbolo della lotta contro le censure imposte dalle dottrine LGBTI. E una madre ha denunciato il dramma dell’indottrinamento LGBTI della propria figlia vittima della devastante ondata di educazione transessualista.  

Educazione 20_11_2021

Lo scorso fine settimana, l’inserto settimanale di Le Figaro Magazine ha dedicato un ampio dossier sul nuovo indottrinamento scolastico cui sono sottoposti i bambini francesi di tutte le età, la solita minestra indigesta: antirazzismo, ideologia LGBT, decolonialismo etc... La nuova bufera sul nuovo pronome neutro è l’ennesima prova della complicità del Governo Macron. Ora si comprendono meglio le ragioni dei limiti alla libertà educativa dei genitori e delle scuole parentali.

Nel settimanale, il Presidente del Consiglio Superiore dei Programmi Scolastici francesi, Souâd Ayada aveva dovuto ammettere di poter solo «proporre progetti di programmi al ministro incaricato dell'istruzione nazionale» e di cercare «il più possibile di proteggere l'istituzione scolastica da tutte le mode in voga nella società e dalle ideologie di decostruzione, postcoloniali o identitarie. I nuovi programmi del liceo riflettono la mia convinzione che la scuola non può essere un sostituto per questa o quella corrente di pensiero che, purtroppo, trova i suoi bastioni nell'università (dove vengono formati gli insegnanti)», dove c’è una «militanza impregnata di queste ideologie alla moda».

Quindi dito puntato contro il Ministero, gli insegnanti e gli editori, perché il Conseil supérieur des programmes «non ha potere sul contenuto dei libri di testo scolastici. I loro editori sono attori di un mercato in cui le mode influenzano la produzione e ritengono che spetti a loro definire la loro linea educativa». In nome della "diversità" e del suo corollario pedagogico, "l'inclusione", le dottrine Woke ed LGBTI sono penetrate nelle scuole francesi con la complicità di parte del personale docente e attraverso l'uso di strumenti educativi.

Le Figaro ha raccontato la storia di Sara, una studentessa di un liceo parigino, la cui classe in precedenza serena è diventata, dopo una serie di lezioni educazione morale e civica, un campo di battaglia tra i «“bianchi” accusati di razzismo ed i “marroni” che parlavano solo di schiavitù e discriminazione. È uno dei tanti esempi di ciò che sta avvenendo in Francia.

La lettera accorata di una madre francese a Mercatonet, in cui racconta il dramma dell’indottrinamento LGBTI della propria figlia, la devastante ondata di educazione transessualista che sta affliggendo i bambini francesi e la resistenza crescente della famiglia, è un altro esempio lampante.

Le reazioni all’inchiesta di Le Figaro sono state violente da parte dei sindacati degli insegnanti che hanno messo in dubbio la qualità e la veridicità dei presunti "abusi" nelle scuole, definito diffamatori gli attacchi contro la loro categoria, mentre le organizzazioni LGBTI si sono dette «orgogliose» di propagare l'ideologia LGBT+ nelle scuole. Sia chiaro, tutto l’indottrinamento avviene, come ha denunciato nel dettaglio Olivier Gosset, insegnante e presidente dell'Associazione Enseignants pour l'enfance, con l’appoggio ed il sostegno del Governo e del Ministro per l’Educazione Jean-Michel Blanquer che sin dallo scorso 29 settembre ha pubblicato una circolare intitolata: «Per una migliore considerazione delle questioni relative all'identità di genere nelle scuole». In essa le contraddizioni sono tali da consentire ogni tipo di insegnamento.

Il dibattito si è aperto e Le Figaro dimostra di non aver alcuna intenzione di mollare la presa. Ha pubblicato ancora in questi giorni un’intervista battagliera alla ex giornalista del New York Times Bari Weiss (in foto), diventata uno dei simboli e leader della lotta contro le censure imposte dalle mode del Woke e dalle dottrine LGBTI, nella quale invitava i francesi alla resistenza attiva contro queste ideologie.

Il dibattito politico è in evoluzione su molti fronti. Il candidato comunista alle presidenziali Jean-Luc Mèlenchon ha proposto di introdurre la “libertà di genere nella Costituzione”, Macron con un gesto simbolicamente molto chiaro, riceve festosamente all’Eliseo l’amico Alexander Soros, figlio del noto filantropo ed altissimo dirigente della Open Society. Nei Paese dei lumi, Macron cerca di spegnere la ragione ma si va organizzando una nuova Vandea.