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Post verità

Il falso discorso del Papa in risposta a una finta lettera di Traore

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A una lettera del dittatore del Burkina Faso, Leone XIV avrebbe risposto con un video. Ebbene: lettera e video di risposta sono entrambi dei falsi.

- Svolta sul diritto vaticano di Nico Spuntoni

Ecclesia 27_05_2025
Ibrahim Traore (La Presse)

Le fake news, le bufale, sono notizie false e fuorvianti che si fabbricano con l’intenzione di orientare e manipolare l’opinione pubblica, o almeno un certo numero di persone. Servono a dimostrare qualcosa, a farlo sembrare reale anche se non lo è. A volte sono ampliamenti, enfatizzazioni di fatti accaduti, altre volte omissioni. Spesso sono invenzioni, di sana pianta. Le prende per vere soprattutto chi ne ha voglia perché vi trova la conferma di qualcosa in cui desidera credere. I mass media e i social ne sono infestati.

Se sono ben “confezionate” hanno ampia diffusione. È il caso di due fake news che nei giorni scorsi sono state pubblicate e poi riprese da decine di siti web, rilanciate su Facebook, Instagram e altre reti social. Dal momento che continueranno a circolare, è bene parlarne, in considerazione della sfrontatezza di chi le ha confezionate e dell’identità di una delle persone coinvolte: niente meno che Papa Leone XIV.

I due falsi sono una lettera e un filmato. La lettera è indirizzata al Papa e si pretende scritta da Ibrahim Traore, un militare che con due colpi di Stato nel 2022 ha preso il potere in Burkina Faso, paese dell’Africa occidentale, e di recente ha annunciato l’intenzione di ricoprire la carica di presidente per i prossimi cinque anni. Il testo è un concentrato di luoghi comuni terzomondisti che assurge a toni grotteschi. L’autore esordisce evocando immagini di martiri e sangue, parlando di rivoluzione e di minacciosi droni stranieri che volteggiano sulle teste di uomini inermi, come avvoltoi, di catene che inchiodano alla terra. Poi, in nome «delle madri che pregano sui pavimenti di terra battuta e dei bambini che frequentano il catechismo a stomaco vuoto», chiede conto alla Chiesa dei suoi misfatti: dall’aver camminato un tempo al fianco dei colonizzatori al silenzio di oggi, mentre l’Africa continua a subire ogni sorta di oltraggio e sfregio. «Non ci dica di perdonare – ammonisce – mentre la frusta è ancora nella mano del carnefice. Non ci dica di pregare mentre le nostre preghiere vengono ricambiate con attacchi di droni. Non parli di pace senza nominare i profittatori della guerra».

La lettera termina in un crescendo di retorica senza nessi logici. «Portiamo le Scritture in una mano e l’onore, il ricordo dei rivoluzionari nell’altra. Siamo un continente di profeti che sono stati incarcerati, esiliati e assassinati per aver osato sfidare l’impero. E lei, ora che porta l'anello di San Pietro, seguirà la via dei profeti? O sarà anche lei prigioniero della politica? Sarà il Papa che vede l'Africa non come una periferia, ma come il centro profetico? Il suo papato camminerà con noi? Ci verrà lei incontro nel nostro dolore, non solo tra i banchi delle nostre chiese? Riconoscerà Dio nella nostra fame? Cristo nel nostro caos, lo Spirito Santo nelle nostre lotte? Non lo dico con rabbia, ma con sacra urgenza. Siamo un popolo al crocevia tra profezia e politica, e il tempo dell’Africa non si sta avvicinando, è qui. Stiamo riscrivendo la narrazione, rimodellando il futuro, rivendicando la dignità che ci è stata negata da secoli di dominazione straniera e di manipolazione spirituale». L’autore si firma: "Capitano Ibrahim Traore, figlio dell’Africa, servitore della sovranità".

Il Papa, questo è il secondo falso che tanti hanno preso per vero, avrebbe ricevuto e letto la lettera e poi avrebbe risposto con un video di ben 36 minuti, un discorso pubblico in inglese. Nel video, intitolato Pope Leo XIV responds to Captain Ibrahim Traoré - A Message of Truth, Justice & Reconciliation, Leone XIV inizia rivolgendosi «A Sua Eccellenza il presidente Ibrahim Traoré, Presidente della Nazione sovrana del Burkina Faso, figlio del suolo africano, difensore del suo popolo, si moltiplichino per Lei la grazia e la pace attraverso la saggezza, il coraggio e la verità…». Prosegue poi dicendo: «Ho letto le tue parole non una, ma molte volte, e ogni lettura è stata più profonda della precedente, perché nella tua voce ho sentito non solo la rabbia di un presidente, ma il giusto grido di un continente a lungo ferito dalla doppia lama dell'abbandono e dello sfruttamento…».

Traore non ha ancora smentito la lettera. Il Vaticano si è affrettato a smentire il video. L’agenzia di stampa Vatican News il 21 maggio ha spiegato che è stato caricato su YouTube dall’account Pan African dreams e realizzato usando le immagini dell’udienza di Leone XIV con i giornalisti del 12 maggio. È stato realizzato con il “morphing”, cioè la tecnica che trasforma l’immagine facendo adattare il movimento delle labbra alle parole falsificate con l’intelligenza artificiale. È peraltro facile capire che è un falso perché l’immagine del Papa è ripetuta e Leone gira sempre gli stessi due fogli per tutta la durata del messaggio. Il video – precisa il Vaticano – si inserisce in una serie di messaggi fake ed è stato rilanciato in una versione leggermente più corta e con una qualità di immagine più bassa anche dall’account YouTube Nou se Legliz.

Vista la circolazione su diversi social media di testi attribuiti al Papa senza l’indicazione della fonte, Vatican News informa che tutti i discorsi, gli interventi, i testi di Leone XIV sono consultabili integralmente sul sito Vatican.va. Le notizie sulla sua attività e i suoi videomessaggi sono consultabili in tempo reale sul sito del portale Vatican News, vaticannews.va, disponibili nelle diverse lingue, come pure sul sito del quotidiano vaticano L’Osservatore Romano, osservatoreromano.va.

Per capire il senso delle due fake news, bisogna sapere che Traore e i militari della sua giunta stanno cercando di legittimarsi sostenendo di essere insorti per mettere fine a secolari ingiustizie. È in atto una operazione che, anche servendosi di video e immagini falsi, mira a giustificare la loro dittatura come la salvezza per un paese martoriato e a trasformare il leader militare in un eroe, un liberatore, un rivoluzionario erede dei padri fondatori dell’Africa indipendente.

Chi li sta aiutando, in Burkina Faso e altrove, ha passato limite servendosi addirittura del Papa.