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IL LIBRO

Dio perdoni gli inglesi

Da tempo la Gran Bretagna è patria del politicamente corretto e del relativismo. Un saggio denuncia l'anticlericalismo english.

Tra le righe 14_04_2012
I nuovi unni


Gianfranco Amato, avvocato ed editorialista di Avvenire e di CulturaCattolica.it, segue da tempo quel accade in Gran Bretagna, diventata ormai la patria e il laboratorio del politically correct più ossessivo. Il suo ultimo libro, I nuovi Unni. Il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale (Fede & Cultura), raccoglie i suoi articoli sul tema ed è preceduta da una significativa cronistoria del perché e il percome il Regno Unito sia diventato quel che è.

Il titolo avrebbe potuto essere «Dio stramaledica gli inglesi», anche perché pare proprio che col Dio cristiano ce l’abbiano; in realtà proviene da don Giussani, insospettabile di nostalgismi. Tutto comincia con Enrico VIII, come è noto. Ma forse non si riflette abbastanza sul fatto che l’intera rivoluzione protestante europea non avrebbe potuto operare lo sconquasso irreversibile che cagionò senza il supporto inglese. Fu il sostegno britannico «l’elemento che rese permanente la Riforma». L’accanimento sanguinoso in patria, le leggi contro il cattolicesimo, la sistematica persecuzione sia fisica che amministrativa durarono fino al 1829, e produssero una mentalità i cui frutti avvelenati si sparsero in concomitanza con l’espandersi del predominio anglosassone sul mondo.

Nel libro di Amato si potrà leggere il giuramento imposto nel 1672, per legge, contro la transustanziazione, e la dichiarazione che ogni parlamentare dovette sottoscrivere nel 1678 («… l’invocazione o l’adorazione della Vergine Maria o di qualsiasi altro Santo, e il sacrificio della Messa come sono praticati adesso nella Chiesa di Roma, sono superstiziosi e idolatrici…»). Non caso è nell’Isola dei Pirati (meglio, corsari, visto che erano autorizzati dal governo a combattere in ogni modo i navigli cattolici) che nasce nel 1717 la Massoneria moderna col suo metodo relativista. E’ là che «è nato il culto, tutto anglosassone, della privacy », oggi esteso per legge a tutto l’Occidente. «E’ inglese, del resto, anche la prima associazione animalista del mondo».

E oggi il relativismo ha il suo «braccio armato: la political correctness, nata non a caso nel mondo anglosassone», ormai così pervasiva e soffocante da aver fatto sbottare lo scrittore e giornalista Peter Hitchens, pur fratello di quel Christopher che, insieme all’ateo militante Richard Dawkins, chiese l’arresto di Benedetto XVI: il pensiero politicamente corretto è «il più intollerante sistema di pensiero tra quelli dominanti nelle Isole britanniche dall’epoca della Riforma» (The Abolition of Britain, 1999). Oggi la Gran Bretagna è la mecca internazionale degli aborti tardivi, della pillola alle bambine, degli esperimenti genetici più aberranti e della discriminazione dei cristiani in ogni ambito in nome della «tolleranza».

Ormai il ridicolo e il grottesco dominano, e chi ha voglia di farsi quattro (amare) risate potrà leggere nel libro di Amato, tra le altre cose, i problemi dei ciechi inglesi, che non possono salire sui bus e sui taxi guidati da musulmani per via dei loro cani-guida (il cane è l’animale impuro per eccellenza, col maiale, nell’islam). Anche la polizia ha problemi con i suoi cani antidroga o antibomba, e proprio sugli islamici, cui viene usato ogni riguardo. Naturalmente, il riguardo non è ricambiato: «E’ sufficiente pensare a cosa è accaduto alle altre culture nei paesi dove l’islam è oggi maggioranza, e come esso non sia riuscito a integrarsi nei paesi in cui rappresenta una consistente minoranza, neppure dopo secoli di convivenza all’interno di uno stesso popolo».

Il successo della visita
di Benedetto XVI ha stupito gli stessi inglesi, i quali avevano preparato «orari e trasferimenti» che «riuscirebbero a spossare persino un ventenne. Sembrano fatti apposta per costringere il papa ad essere perennemente in ritardo e a mostrarsi continuamente stanco». Siti insufficienti per capienza, prezzi d’accesso a 25 sterline, l’incontro del papa col mondo accademico in «uno dei college più insignificanti e mediocri d’Inghilterra» e non a Oxford, di cui pur faceva parte il beatificato John Newman. Malgrado ciò, la storia si vendica con gli attuali massici passaggi al «papismo» di intere diocesi anglicane, vescovi in testa. Dio strabenedica gli inglesi.

 


Gianfranco Amato

I nuovi Unni. Il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale

Fede & Cultura 2012, pagine 224, euro 18.