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Crollo delle nascite, il Vietnam cancella la politica dei due figli

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Per il terzo anno consecutivo il Vietnam registra un tasso di fecondità al di sotto del livello di sostituzione. Il governo corre ai ripari e a Ho Chi Minh City garantisce un premio in denaro alle donne che hanno due figli prima dei 35 anni. 

Esteri 25_06_2025

Il Vietnam comunista ha posto fine alla sua politica dei due figli, in vigore da decenni, nella speranza di arginare il calo della natalità. Il 3 giugno, l'Assemblea nazionale vietnamita ha approvato un nuovo emendamento che consente alle coppie di determinare il numero, i tempi e gli intervalli tra le nascite dei propri figli.

La discesa del tasso di natalità tra le famiglie vietnamite a 1,91 figli per donna nel 2024, secondo i media statali è vero soprattutto in città come Hanoi e Ho Chi Minh City, dove il costo della vita è più alto. È da notare che il 2024 è il terzo anno consecutivo in cui il tasso di fertilità del Vietnam è sceso al di sotto del livello di sostituzione.

La politica dei due figli era stata introdotta nel 1988, quando il tasso di fertilità totale superava i quattro figli per donna. I membri del Partito Comunista Vietnamita che violavano la politica dei due figli potevano subire sanzioni come licenziamenti, ammonizioni o riduzione dei bonus.

In considerazione del calo dei tassi di natalità, il Ministero della Salute vietnamita ha suggerito di modificare la legge nel 2024 per consentire a ogni coppia e genitore single di decidere il numero di figli da avere e la distanza tra le nascite.
«Il Vietnam sta attraversando un periodo di invecchiamento della popolazione», ha dichiarato il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Inoltre, l'ONU ha aggiunto che il processo di invecchiamento della popolazione vietnamita sta «progredendo rapidamente» e che il passaggio da una popolazione «in via di invecchiamento» a una «invecchiata» avverrà entro due decenni.

Il Ministero della Salute vietnamita ha inoltre individuato nella selezione del sesso del nascituro una delle cause dello squilibrio di genere nel Paese. A causa della preferenza per il figlio maschio (un fattore culturale comune nei Paesi asiatici) il rapporto tra nascite maschili e femminili è passato da 103 maschi ogni 100 femmine nel 2006 a 111 maschi ogni 100 femmine nel 2024.

Per far fronte a tale situazione, il ministero ha suggerito di inasprire le multe per le pratiche di selezione del sesso, che sono attualmente di 30 milioni di dong vietnamiti, pari a circa 1.200 euro, ma possono arrivare fino a 100 milioni di dong vietnamiti (circa 4.000 euro), come riportato da Fox News. Questo perché, sebbene sia vietato ai medici rivelare il sesso del bambino ai genitori prima della nascita e siano proibiti gli aborti selettivi in base al sesso, alcuni continuano a cercare di alludere al sesso del bambino utilizzando un linguaggio in codice, come riportato dal media statale VN Express che cita un rapporto del governo.

Nonostante le modifiche alle politiche, tuttavia, alcuni temono che le misure rimangano ancora inadeguate per convincere le coppie vietnamite ad avere più figli. Ad esempio, il viceministro della Salute Nguyen Thi Lien Huong ha affermato che convincere le famiglie ad avere più figli è un compito arduo, citando le incertezze sullo sviluppo socio-economico a lungo termine.

Secondo le stime del governo, se le tendenze attuali continueranno, la popolazione vietnamita potrebbe iniziare a diminuire entro il 2054, con un calo potenziale di 200.000 persone all'anno entro la fine del 2060. Il "periodo d'oro" del Paese, in cui la popolazione in età lavorativa supera il numero di persone a carico, dovrebbe durare fino al 2039.

Così il giornale Star Tribune descrive la situazione: «Il numero di persone in età lavorativa dovrebbe raggiungere il picco nel 2042 e, entro il 2054, la popolazione potrebbe iniziare a diminuire. Tutto ciò potrebbe rendere più difficile la crescita dell'economia, poiché ci saranno meno lavoratori e il costo per sostenere le esigenze degli anziani aumenterà. I tassi di natalità in Vietnam non diminuiscono in modo uniforme. A Ho Chi Minh City, la città più grande e il centro economico del Paese, il tasso di fertilità nel 2024 era di appena 1,39 figli per donna, molto inferiore alla media nazionale. Allo stesso tempo, quasi il 12% della popolazione della città aveva più di 60 anni, il che mette sotto pressione i servizi sociali. Per ovviare a questo problema, lo scorso dicembre le autorità locali hanno iniziato a offrire un contributo di circa 120 dollari alle donne che avranno due figli prima dei 35 anni. La città offre anche alcuni dei sussidi familiari più generosi della regione, tra cui sei mesi di congedo di maternità interamente retribuito e assistenza sanitaria gratuita per i bambini sotto i sei anni. L'istruzione nelle scuole pubbliche è gratuita fino all'età di 15 anni e, a partire da settembre, lo sarà fino al termine della scuola superiore».



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