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Induismo

Cristiani perseguitati in India

L’intolleranza nei confronti dei cristiani è alimentata dalla propaganda degli integralisti indù che denunciano casi di conversioni forzate e chiedono provvedimenti contro chi lascia l’induismo

Cresce in India l’ostilità dei fondamentalisti indù nei confronti dei cristiani. Il 1° novembre nello stato del Chhattisgarh, distretto di Bijapur, i cristiani del villaggio di Jaitaloor sono stati costretti a riconvertirsi all’induismo, la “religione degli antenati”, da un gruppo di estremisti. Ne hanno rasato il capo e li hanno obbligati a prendere in mano delle noci di cocco secondo quanto prevede un rito indù. Li hanno minacciati di privarli di terre, abitazioni e ogni altra proprietà, hanno detto che avrebbero perso i diritti sui terreni forestali di proprietà pubblica se avessero rifiutato la conversione. Non si tratta di un caso isolato. La situazione dei cristiani nel Chhattisgarh sta peggiorando. Secondo Sajan K. George, presidente del Global Council of Indian Christians, “ i cristiani vivono costantemente nella paura di queste campagne di ghar vapsi, come vengono chiamate le conversioni all’induismo”. In un distretto vicino, quello di Sukma, il sovrintendente della polizia Sunil Sharma aveva diffuso una circolare con cui invitava gli agenti di innalzare il livello di attenzione verso le attività dei missionari cristiani. Invece nel Jhabua, un distretto del Madhya Pradesh, il 22 novembre gli integralisti dell’hindutwa, l’ideologia nazionalista indù, hanno organizzato una manifestazione alla quale hanno partecipato centinaia di persone per protestare contro le  conversioni che secondo gli induisti i cristiani impongono alle popolazioni tribali delle aree rurali. Gli organizzatori della manifestazione hanno consegnato al sovrintendente di polizia e al magistrato locali un memorandum in 13 punti con il quale chiedono di vietare le riunioni che hanno come finalità “conversioni e attività simili” e la cancellazione dei tribali che si convertono al cristianesimo dalle liste dei benefici di cui godono le caste svantaggiate.