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OCCHIO ALLA TV

A caccia di innocenti

La giustizia è un argomento che in formato televisivo funziona, dai telefilm polizieschi alle fiction investigative, dai processi veri a quelli ricostruiti ad arte. Il filone si è ulteriormente arricchito con “Presunto colpevole” (Rai2), programma che racconta le storie di persone accusate di reati gravi che sono poi state scagionate o giudicate innocenti.

Occhio alla Tv 05_04_2012

La giustizia è un argomento che in formato televisivo funziona, dai telefilm polizieschi alle fiction investigative, dai processi veri a quelli ricostruiti ad arte. Il filone si è ulteriormente arricchito con “Presunto colpevole” (Rai2, mercoledì ore 23.40), programma che racconta le storie di persone accusate di reati gravi che sono poi state scagionate o giudicate innocenti.

Tra i casi proposti: due donne incensurate, carcerate con l’accusa infamante di pedofilia, che nemmeno conoscevano i bambini di cui avrebbero abusato, un presunto rapinatore finito ingiustamente in prigione, una mamma accusata di sfruttamento della prostituzione che rischia di morire di dolore perché le sono stati sottratti i figli.

A condurre è Fabio Massimo Bonini, che – insieme agli autori – spiega il filo conduttore di questa nuova proposta: “Nulla potrà mai ripagare queste persone per i torti che hanno subito e nessuno potrà riavvolgere il nastro di vite distrutte da errori giudiziari”. Proprio su questa ineluttabilità si fonda la carica (parzialmente) risarcitoria della produzione, che prova a riabilitare almeno l’immagine dei diretti interessati attraverso la ricostruzione del loro percorso giudiziario, le testimonianze dirette, le interviste ad avvocati ed esperti.

La “malagiustizia” è un argomento che attira naturalmente l’attenzione popolare; a tutti è capitato di sentirsi almeno una volta vittime di decisioni ingiuste, anche se in relazione a fatti non gravi come quelli che sono al centro dei racconti di “Presunto colpevole”. Ma attenzione a non alimentare un senso di automatica diffidenza verso la maggioranza degli inquirenti e dei magistrati che fanno il loro dovere con competenza e onestà.